Partita apparentemente senza storia quella disputata da Federer e Schwartzmann, vista la differenza di classifica. La differenza è stata, però, parzialmente colmata dalla voglia e dalla grinta dell’argentino, che è riuscito comunque a mettere in difficoltà il numero due del mondo in diverse occasioni. Alla fine il risultato finale recita 26 62 75 in favore dell’elvetico.
A partire al servizio è lo svizzero, che senza problemi riesce a conquistare il proprio turno di servizio. I colpi di scena in questo match non tardano ad arrivare e nel suo successivo game di servizio l’argentino riesce subito ad insidiare il suo avversario, costringendolo a fronteggiare già due palle break. La seconda è risultata fatale all’elvetico, costretto fin da subito ad inseguire nel risultato.
Schwartzmann non da segni di cedimento durante i propri turni di servizio, anche se spesso deve soffrire per portare a casa i punti decisivi del game. Federer, dal canto suo, le prova tutte mantenendo comunque la battuta nei suoi successivi game. Ciò rischia di non bastare contro la verve odierna dell’argentino che nel settimo game causa un ulteriore grattacapo allo svizzero. Infatti riesce ancora a procurarsi una palla break e la concretizza in men che non si dica.
Ora lo score inizia a farsi seriamente preoccupante per lo svizzero, costretto a recuperare il punteggio prima che l’argentino possa incamerare il primo set. Ciò non avviene, e in scioltezza riesce a conquistare il set, trovandosi ora ad un passo dalla finale. Il secondo set non si apre come il primo e Federer è il primo che riesce a mettere in difficoltà l’avversario. Nel secondo game, infatti, il sudamericano deve fronteggiare subito due palle break consecutive. In entrambi i casi non commette errori e finisce con il vincere quel game che poteva costargli caro.
Due game dopo la storia si ripete ma questa volta Federer alla seconda occasione non fallisce e si porta sul 3-1 e servizio riaprendo il match. Nei suoi turni Roger non concede più nulla ed espone l’argentino ad ulteriori rischi quando l’elvetico è in fase di risposta. Infatti nell’ottavo game, quando Schwartzmann serve per rimanere nel set, arriva il definitivo break a zero di Federer che rimanda il discorso vittoria al terzo set.
In apertura di set il tennista albiceleste rischia di comprometterne il parziale concedendo una chance di break al numero uno svizzero, che però non riesce a sfruttarla. Anche l’argentino ora cerca il break e mette in difficoltà Federer nel quinto game, costringendolo ai vantaggi. Alla fine il 33enne di Basilea la spunta dopo aver salvato ben due palle break.
Il decimo game pesa sulle spalle del sudamericano, in quanto serve per rimanere nel set. Riesce ad affrontarlo bene, seppur concede un match point, non sfruttato dall’avversario. Due game più tardi King Roger non lascia però scampo al suo avversario, colpevole di avergli concesso un’altra occasione per vincere il match.
Non ci sarà la tanto attesa finale con Grigor Dimitrov, quella che probabilmente avrebbero sperato Federer e gli organizzatori dell’evento . Il bulgaro, testa di serie n.2 del torneo turco, ha ceduto con lo score di 6-2 6-4 a un Pablo Cuevas davvero in ottima forma. Le traiettorie cariche di effetto e davvero profonde del tennista uruguagio hanno messo subito in difficoltà il n.11 delle classifiche, poco incisivo con il servizio e davvero falloso. Il terreno di gioco, davvero lento, non ha fatto altro che aiutare Cuevas, molto più solido e concentrato del suo avversario.
Primo set disastroso da parte di Dimitrov, che è riuscito a tenere il servizio solo una volta nel corso del primo parziale. Il 35% di realizzazione con la prima palla di servizio da parte del bulgaro non fa che sottolineare tutte le difficoltà avute dal tennista di Haskovo, poco paziente di fronte a un Cuevas che ha potuto tranquillamente tessere le sue trame. Secondo set meno a senso unico anche se il break subito da Dimitrov nel quinto gioco è stato decisivo.
Il bulgaro, talmente nervoso da scagliare violentemente la racchetta a terra, non ha avuto di fatto possibilità per riaprire l’incontro. Un magnifico dritto a sventaglio di Cuevas sancisce la fine della sfida dopo 1 ora e 15 minuti di gioco. Quarta finale in carriera per Cuevas a caccia del quarto titolo, dopo quello conquistato a febbraio in quel di San Paolo. Finale tutt’altro che semplice per Roger Federer, chiamato ad esprimere il suo miglior tennis per piegare la resistenza del tennista nato in Argentina.