SEMI DA LECCARSI I BAFFI – All’attuale stato dell’arte del tennis quella di domani sera sarà una delle semifinali più spettacolari che il destino ci potesse regalare. Due rovesci funesti e illuminanti, bimane quello di Sascha e a una mano quello di Shapovalov. Due giocatori destinati a dominare il circuito per tanti, tantissimi anni. Due caratteri che prendono fuoco facilmente, ma che sanno quando e come mettersi in moto. Per Denis sarà la prima semifinale sul rosso alla sua seconda partecipazione in un Masters 1000; prima di arrivare alla Caja Magica aveva detto di voler imparare a giocare su questa superficie, sulla quale non era abituato a confrontarsi. Aveva usato le stesse identiche parole prima di vincere Wimbledon Juniores (a quel tempo, in realtà, aveva detto che in Canada non c’erano campi in erba). Sì, Sascha, puoi iniziare a preoccuparti.
CHE PARTITA, DENIS – Shapovalov oggi ha vinto una partita in cui ha messo in mostra una grandissima solidità mentale: nel secondo set, infatti, ha avuto un match point, ma dopo averlo perso è riuscito a ripartire e a prendersi immediatamente un game di vantaggio nel terzo e decisivo parziale. Kylie Edmund ha pagato a carissimo prezzo tutti gli errori gratuiti che ha commesso, a cominciare dai quattro di fila sul 5-6 in favore del proprio avversario (tra cui anche uno smash in rete). Sul 5-5 30-30 della seconda frazione, poi, si è innescata una polemica tra il britannico e il giudice di sedia Moscarella: Shapovalov ha servito mentre una signora dal pubblico ha urlato “Come on Denis”, Edmund si è fermato, ma la battuta era un ace. A quel punto, ovviamente, l’arbitro ha dato il punto al canadese tra l’ ira funesta di Kylie, che ha commesso anche un doppio fallo all’inizio del gioco successivo. Nel terzo set, dicevamo, il classe ’99 si è spesso aperto il campo con i suoi traccianti di rovescio, facendo correre, di frequente invano, il proprio rivale. Così, Shapo si è preso il break nel terzo game, tenendolo per tutto il corso del set.
Sascha Zverev ci ha impiegato invece un set in meno per eliminare Isner, mai saldo sui propri turni di servizio. La solidità ce l’ha invece avuta eccome Zverev, che non ha mai regalato all’avversario punti “facili”. Il tedesco ha chiuso in un’ora e diciotto minuti.
Atp Madrid, quarti di finale:
D. Shapovalov b. K. Edmund 7-5 6-7(6) 6-4
[2] A. Zverev b. J. Isner 6-4 7-5