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ATP Madrid: Rublev e Auger-Aliassime in finale, Lehecka costretto al ritiro

Sta volgendo al termine il quinto Masters 1000 stagionale, che ha riservato numerosi colpi di scena e ha delineato due semifinali impronosticabili alla vigilia del torneo. La prima ha posto di fronte per la nona volta Taylor Fritz e Andrey Rublev, che si erano già affrontati in un match con la stessa posta in palio lo scorso anno a Montecarlo. Lo statunitense, numero 13 del ranking, ha ottenuto il break in apertura del primo parziale, agevolato da molteplici gratuiti del russo, che a sua volta ha immediatamente ristabilito la parità, puntando con insistenza sulla diagonale del rovescio. Entrambi si sono dimostrati impeccabili al servizio fino al decimo game, in cui Rublev ha espresso un tennis sin dalla risposta molto aggressivo, che gli ha permesso di aggiudicarsi 6-4 il primo set, senza concedere un punto all’avversario.

Il numero 8 del mondo ha dovuto annullare due palle break in avvio di secondo set, in cui l’equilibrio è proseguito fino al sesto game: Fritz, non supportato da una quantità cospicua di prime in campo, ha ceduto la battuta a Rublev, che ha suggellato il vantaggio con uno smash sulla riga sul 30-40. Involatosi verso il successo, dopo un’ora e dodici minuti, il russo si è qualificato per la sua quinta finale in un 1000 con il punteggio di 6-4 6-3. Il percorso a Madrid di Rublev era iniziato in seguito a quattro sconfitte di fila, da Indian Wells a Barcellona, come conseguenza probabilmente del negativo episodio di cui si era reso protagonista a Dubai, da cui era scaturita la squalifica nella fase conclusiva della sfida contro Bublik.

(Photo by Julian Finney/Getty Images)

L’altra semifinale ha opposto Jiri Lehecka a Felix Auger-Aliassime, rispettivamente alla trentunesima e trentacinquesima posizione del ranking, per stabilire il quarto tennista nato nel ventunesimo secolo a prendere parte a una finale di un Masters 1000. Sfortunatamente l’incontro è durato solo sette game, poiché sul 3-3 il ceco ha richiesto il fisioterapista e il medical time out, recandosi negli spogliatoi. Al suo ritorno, dopo tre punti giocati, si è accasciato e quasi in lacrime ha deciso di ritirarsi, a causa di un infortunio alla schiena che già gli aveva impedito di disputare i precedenti tornei sulla terra battuta. Auger-Aliassime, nel percorso che lo ha condotto alla finale, ha usufruito di due ritiri a partita in corso (di Mensik e Lehecka) e non è sceso in campo nel quarto in cui avrebbe dovuto affrontare Sinner. Nei precedenti tra il canadese e Rublev, è avanti quest’ultimo 4-1, ma l’unico sulla terra battuta risale al 2018. 

Davide Zanghi

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