Marin Cilic è ancora troppo forte (e tira troppo forte) per Lorenzo Musetti. Nel match di terzo turno all’Atp Masters 1000 di Miami, l’italiano si arrende per 6-3 6-4, subendo un break per set. Perfetta la performance del numero 45 del mondo, che annulla due palle break nel primo set e poi si mostra superiore sotto diversi aspetti del gioco. Musetti raccoglie briciole in risposta e paga una posizione spesso troppo passiva: il croato vince 24 su 28 punti con la prima – l’86% – e tocca il 67% anche sulla seconda.
Il punteggio in avvio di match è scandito dai turni di servizio. Musetti porta Cilic ai vantaggi nel primo game grazie ad un bellissimo rovescio lungolinea colpito da lontano, ma per il resto il giocatore alla risposta ottiene poco. Gli scambi sono piuttosto corti, con i due tennisti che rimangono molto cauti, in attesa di intraprendere un piano tattico più preciso. Chiara però appare l’importanza del rovescio dell’italiano – in topspin o tagliato – per offrire a Cilic un dritto da colpire in corsa: nel quinto game l’ex campione Us Open ne sbaglia addirittura due, e dopo un rovescio in rete regala le prime due chance di break all’avversario. A salvarlo è certamente il servizio, ma anche Musetti fa la sua parte, peccando di coraggio e rispondendo, sempre da lontanissimo, con colpi troppo lenti e a metà campo. La posizione in campo è fondamentale per poter muovere palla e avversario con più facilità, ma nel sesto game Cilic ha più confidenza, e da fondo trova più continuità e meno errori. L’azzurro sciupa due palle game e sulla parità si sente sotto pressione, in dovere di inventarsi qualcosa per sorprendere l’avversario. Cerca di uscire dallo scambio, ma prima la volée, e poi una frettolosa palla corta, non superano la rete: così arriva il primo break della partita per il numero 45 Atp, avanti 4-2. Il suo merito più grande, nel 6-3 iniziale, è quello di sopperire al magro 43% di prime in campo con una realizzazione del 77%, piazzando il quinto ed ultimo ace proprio sulla palla set.
L’andamento del secondo set è ancor più lineare e per il giocatore alla risposta c’è ancora meno spazio. Si contano sulle dita di una mano le occasioni in cui lo scambio rimane equilibrato fino alla fine. È un dominio dei servizi, in cui spicca ancor di più quello del 32enne di Medjugorje, che migliora anche con le percentuali di prime in campo. Il momento decisivo è il nono game, quando Musetti paga a caro prezzo la partenza a rilento con due gratuiti. A quel punto Cilic azzanna la partita salendo 0-40 e poco dopo il numero 94 del mondo piazza un doppio fallo che sa di resa. Al servizio sul 5-4, l’ex numero 3 Atp parte col braccino, ma poi due prime vincenti chiudono la contesa. In un’ora e sedici minuti di gioco finisce 6-3 6-4 per Cilic, che la vince con la battuta e con l’esperienza. Nel secondo parziale arriva al 60% con le prime in campo e 14 volte su 15 vince il punto. Ha ancora molte più armi di Musetti, tra cui anche la pesantezza di palla e la capacità di restare più vicino al campo, che oggi ha penalizzato il 19enne italiano. Ma son quasi tutti meriti del giocatore cresciuto alla corte di Bob Brett, che chiude anche in positivo nel saldo vincenti/non forzati, 19 a 18: negli scambi sotto i cinque colpi si concretizza ovviamente il risultato e il croato si impone per 36 a 28. Per lui ora ci sarà il vincente dell’ennesima sfida stagionale tra Marton Fucsovics e Andrey Rublev, con la consapevolezza di aver ritrovato molta solidità e di non partire battuto con nessuno se saprà ripetersi almeno al servizio. Musetti invece tornerà in Italia: con l’eliminazione al lunedì aumentano le possibilità di vederlo presente a Cagliari la prossima settimana, dove lo aspetta una wild card per l’Atp 250 che aprirà la stagione sulla terra rossa europea.