Si è quasi conclusa la terza giornata dell’Atp Masters 1000 di Miami, che in questo 2021 è il primo torneo di categoria a svolgersi a causa della cancellazione di Indian Wells. Nel primo giorno di gara per le teste di serie, sono già diverse le sorprese registratesi nella parte alta del tabellone. Sorridono su tutti Karen Khachanov e Jannik Sinner, che dopodomani si giocheranno un terzo che potrebbe valere molto di più: il loro stesso quarto di tabellone è infatti da oggi orfano di Alexander Zverev, David Goffin, Grigor Dimitrov e Nikoloz Basilashvili.
L’italiano e il russo hanno vinto in scioltezza il rispettivo match d’esordio contro Hugo Gaston e Yannick Hanfmann. Sinner ha lasciato solo quattro giochi al transalpino giustiziere di Stanislas Wawrinka nell’ultimo Roland Garros, Khachanov ha perso un solo game in più, ed ora è la testa di serie più alta rimasta in quella porzione di tabellone. L’upset di giornata, ovviamente, è però la sconfitta di Alexander Zverev contro il 21enne finlandese Emil Ruusuvuori, che al primo turno aveva superato Carlos Alcaraz in un match molto combattuto. Il numero 3 del tabellone, fresco campione ad Acapulco, era partito benissimo, ma col passare dei minuti ha mostrato una condizione fisica precaria, evidenziata ancor di più dal caldissimo clima californiano. Il punteggio finale di 1-6 6-3 6-1 rende però il giusto merito anche a Ruusuvuori, un tennista piuttosto solido sia col dritto che col rovescio, che se affronta un giocatore passivo in campo non ha grossi problemi nel prendere in mano le redini della partita. Dopo aver dominato il primo parziale, Zverev ha infatti fatto qualche passo indietro, forse inconsciamente o forse sicuro di poter controllare la partita anche da qualche metro di distanza dalla linea di fondo campo. Gli scambi lunghi, però, non hanno sortito il loro effetto, semplicemente perché il teutonico ha perso troppo in quanto a velocità di braccio e di gambe, rallentando in maniera decisiva il ritmo. Il numero 7 del mondo non ha avuto la lucidità per variare con maggiore costanza; anzi, la fiducia del tennista allenato da Federico Ricci è cresciuta talmente tanto da permettergli di gestire in tranquillità anche quelle traiettorie più alte e lente che gli avevano creato diverse difficoltà contro Alcaraz. Tra secondo e terzo set non c’è stata più partita: Zverev ha concesso 18 palle break, perdendo sei volte la battuta e vincendo solo il 25% dei punti con la seconda di servizio (7 su 28).
Al primo Masters 1000 in cui vince due partite, Ruusuvuori avrà una grandissima occasione per guadagnarsi gli ottavi di finale. Come il campione di Acapulco, anche il campione di Doha, Nikoloz Basilashvili, si è arreso al secondo turno di fronte a Mikael Ymer. Lo svedese è venuto fuori da una partita anomala rispetto al resto di tutti i match visti oggi a Miami, con dodici break subiti dal giocatore al servizio, di cui sette dal georgiano, che proprio tre settimane fa sembrava tornato su ottimi livelli in Qatar.
Il clima è stato nemico anche di Grigor Dimitrov, che fino al 5-3 del primo parziale stava giocando un buonissimo tennis contro il mancino britannico Cameron Norrie. Quest’ultimo è salito invece in cattedra quando le forze hanno progressivamente cominciato ad abbandonare il numero 9 del seeding, che ha ceduto con un doppio 7-5. Nel secondo set solamente le titubanze di Norrie hanno allungato la contesa, con un break recuperato da Dimitrov ed altre tre palle break annullate nel settimo game. Il quartifinalista dell’ultimo Australian Open era in rotta di collisione in ottavi con il belga David Goffin, che dopo il titolo vinto a Montpellier sembra essersi un po’ perso. Oggi però un plauso va a James Duckworth, che per eliminarlo ha sciorinato dei colpi di pregevole fattura, imponendosi senza rischi per 6-3 6-1. L’australiano se la vedrà con Alexander Bublik, vittorioso su Laslo Djere, mentre Norrie troverà un ispirato Taylor Fritz, che ha liquidato in 56 minuti il connazionale Marcos Giron.
Nel quarto di finale dominato dal numero 1 del torneo Daniil Medvedev, invece, quasi tutti i pronostici sono stati rispettati. Il russo ha lasciato le briciole al rientrante Yen-Hsun Lu, distrutto per 6-2 6-2 in 57 minuti. Il prossimo avversario sarà il numero 86 Atp, Alexey Popyrin, perfetto al servizio contro il gigante americano Reilly Opelka. George Harris, probabilmente stanco per le tantissime partite degli ultimi giorni, non è sceso in campo invece contro Roberto Bautista-Agut, privandoci di un match che sulla carta poteva risultare molto interessante per i più appassionati. Da quella parte di tabellone mancano però ancora due match da giocare, quello tra Frances Tiafoe e Daniel Evans ed il derby tutto a stelle e strisce tra John Isner, vincitore dell’ultima edizione svoltasi a Key Biscayne, e l’emergente Mackenzie McDonald.
I risultati della terza giornata:
Medvedev [1] (RUS) b. Lu (TPE) 6-2 6-2
Popyrin (AUS) b. Opelka [30] (USA) 6-4 6-2
Lajovic [16] (SRB) b. Escobedo (USA) 6-2 6-3
Auger-Aliassime [11] (CAN) b. Herbert (FRA) 6-4 6-4
Struff [31] (GER) b. Berankis (LTU) 6-3 6-4
Bautista-Agut [7] (ESP) b. Harris (RSA) W/O
Ruusuvuori (FIN) b. Zverev [3] 1-6 6-3 6-1
Ymer (SWE) b. Basilashvili [27] (GEO) 6-4 4-6 6-4
Sinner [21] (ITA) b. Gaston (FRA) 6-2 6-2
Khachanov [14] (RUS) b. Hanfmann (GER) 6-3 6-2
Norrie (GBR) b. Dimitrov [9] (BUL) 7-5 7-5
Fritz [22] (USA) b. Giron (USA) 6-2 6-2
Bublik [32] (KAZ) b. Djere (SRB) 6-3 6-4
Duckworth (AUS) b. Goffin [8] (BEL) 6-3 6-1