Non può che stupire il risultato della finale della Rogers Cup 2015. Arriva finalmente la prima vittoria del 2015 di Andy Murray sul numero 1 del mondo Novak Djokovic, che non ha giocato al meglio, ma ha lottato fino alla fine, avendo numerose chance di imporsi. Grandi meriti però vanno allo scozzese, che ha dimostrato una freddezza impressionante, uscendo da ogni situazione con grande carattere e determinazione. Quarta sconfitta dell’anno invece per Nole, che aveva già rischiato l’eliminazione con Gulbis, salvandosi per un pelo. Inoltre, per la prima volta dal torneo di Bercy dell’anno scorso Djoker fallisce in un master 1000.
Già dall’inizio si capisce che non sarà una partita semplice per Djokovic. Il serbo infatti parte contratto, mentre Murray mette in mostra un tennis molto brillante e aggressivo. La prima svolta arriva nel terzo gioco, quando lo scozzese riesce a rompere l’equilibrio strappando il servizio al suo avversario. Il divario in quanto a gioco è molto ampio: Nole non è certamente nella forma migliore, e lo dimostrano le numerose discese a rete, come se non riuscisse a reggere lo scambio da fondo campo. Il nero numero 2 del mondo dunque si issa immediatamente sul 4-1, e nel game successivo conquista altre due palle break. Come sempre, però, Djokovic ne esce da grande campione, e si salva. Da questo momento, incredibilmente, comincia la rimonta del serbo, che comincia a salire di livello e mette in mostra anche alcuni colpi di pregevole fattura. Murray invece comincia ad innervosirsi, e cede la battuta al suo avversario, che lo aggancia poi sul 4 pari. Nel nono gioco è ancora Nole a procurarsi un’occasione, portandosi clamorosamente ad una palla break che lo manderebbe alla battuta per il set. Anche lo scozzese però reagisce al meglio, e con una gran prima di servizio la annulla. Nel game successivo, il numero 1 paga l’occasione sprecata in precedenza, e con alcuni pessimi errori, regala il parziale a Murray. Come si suol dire: “Break mancato, break subito”.
In avvio di seconda frazione, continuano le sorprese. Lo scozzese subisce uno strano calo, e Djokovic ne approfitta, inanellando una serie di otto punti consecutivi che lo portano sul 2-0. Il livello adesso è salito, ed entrambi riescono a difendere i propri turni di servizio fino al 3-2, quando serbo accusa un altro- l’ennesimo- passaggio a vuoto, cedendo a Murray il break di vantaggio. Ma i capovolgimenti non mancano mai, e ancora una volta il numero 1 del mondo centra il break. Questa volta il serbo non si fa scappare l’occasione, e sul 5-4 chiude il set senza tremare.
Ora l’inerzia, inutile dirlo,sembra essere passata dalla parte di Nole, che si appresta all’ennesima rimonta di questo 2015. Nel primo game, “Djoko” si guadagna subito una chance per strappare la battuta, ma Murray si salva ancora col servizio. La legge del break mancato colpisce ancora: dopo aver sprecato una palla break, il numero 1 del mondo cede al suo avversario, che per una volta dimostra una grinta ammirevole. Murray si porta immediatamente sul 3-0, e nel quarto game si issa sullo 0-30. Nole riesce a recuperare, ma successivamente Murray compie un vero capolavoro: Djokovic infatti conquista ben 6 palle break, ma lo scozzese le salva tutte o col servizio, con grande coraggio, scendendo a rete. Questa sarà la vera svolta, poiché il numero 2 del mondo tiene agevolmente la battuta e nell’ottavo game si procura diversi match point. RoboNole tenta un disperato recupero, e successivamente si porta sul 15-40, con la possibilità di riaprire il match. Riemerge ancora però la tenacia dello scozzese, che si salva e al quarto match point alza le braccia al cielo, festeggiando il suo undicesimo titolo in un 1000.