Nick Kyrgios sta attraversando un periodo di forma straordinario che, dopo aver raggiunto la finale a Wimbledon lo scorso Luglio, lo ha portato alla vittoria nell’ATP 500 di Washington la settimana passata sia nel torneo di singolare che di doppio in coppia con Jack Sock.
Adesso l’australiano è impegnato nel Master 1000 di Montreal dove sta confermando il proprio momento positivo in termini di gioco e tenuta mentale. Dopo le fatiche dovute ai 10 incontri (tra singolo e doppio) vinti consecutivamente nella capitale americana, non è per niente facile mantenere la concentrazione anche nel torneo successivo.
Al primo turno il nativo di Canberra ha infatti superato per 6-4 6-4 l’argentino Sabastian Baez, numero 32 al mondo, con una performance molto solida.
Al secondo turno, il match che tutti attendevano da quando a Montreal è stato sorteggiato il tabellone, quello con la testa di serie numero 1 Daniil Medvedev, campione in carica del torneo: un match, questo, da considerare come una finale anticipata. Il giocatore russo era rientrato la scorsa settimana con la vittoria nel ATP 250 di Los Cabos mostrando un buon stato di forma dopo la pausa forzata dovuta all’esclusione dei giocatori russi e bielorussi da Wimbledon.
Già dai primi game Kyrgios approccia il match con il chiaro intento di accorciare il più possibile gli scambi nei propri turni di battuta. È un continuo serve and volley da parte dell’australiano, e lo sarà fino al termine della partita. Il suo servizio e il suo tocco, e quindi la sua volée, glielo permettono, e gli consentono di sostenere un intero match con il numero 1 del mondo nonostante non fosse al meglio della condizione.
Il primo set prosegue su questa linea, con gli scambi prolungati che si concentrano soprattutto nei turni di battuta del russo. Nessuno scossone e nessun intoppo, fatta eccezione per il 10° game, sul 5-4 in favore di Kyrgios, nel quale Nick arriva in due occasioni a set point, entrambi annullati da Medvedev con servizi vincenti.
Si approda al tiebreak, ed è per Kyrgios il peggior momento della partita. Troppi errori, forse causati dalla tensione, permettono a Daniil di intascarsi il primo set.
Nel secondo e terzo set, l’australiano ha continuato a non concedere occasioni nei propri turni di battuta mentre il campione moscovita ha allentato la pressione e concesso 3 break che hanno condizionato l’esito dell’incontro.
6-7 6-4 6-2 per l’australiano, Daniil saluta i punti del titolo dello scorso anno e nel corso dello swing nordamericano con ogni probabilità dovrà salutare anche il trono della classifica mondiale.
La partita ha offerto un’ottima qualità di gioco, caratterizzata da molti colpi vincenti ed un’ottima varietà di schemi tattici messa in atto dal 27enne aussie. Particolarmente efficace, per l’appunto, è stato il suo costante serve & volley che ha dato ottimi frutti sia per i risultati positivi sia per gestire le poche energie rimaste a seguito dei molti matches giocati negli ultimi 10 giorni.
Nick è riuscito a superare per la seconda volta il n.1 al mondo, impresa che gli era riuscita ad appena 19 anni contro Rafael Nadal nel lontano 2014 negli ottavi di finale a Wimbledon. Quella partita lo aveva presentato sul palcoscenico mondiale e molti esperti avevano gli pronosticato un futuro da top player per gli incredibile mezzi tecnici a sua disposizione. Le premesse, almeno per il momento, non sono state mantenute ma sicuramente l’australiano ha dato evidenti segni di continuità mentale e voglia di giocare a tennis che aveva messo in dubbio più volte in passato.
Kyrgios, dal canto suo, in questa stagione non solo sta mostrando il suo potenziale, ma lo sta finalmente sfruttando. Diciamolo a bassa voce, ma forse Nick sta diventando quello che tutti si aspettavano sarebbe diventato e che ormai sembrava non potesse più diventare.
Al prossimo turno affronterà Alex De Minaur in un derby tutto australiano, nel quale Nick Kyrgios parte come favorito; non ci sono precedenti ufficiali tra i due a livello di circuito ATP.
Stefano Franceschi e Jacopo Canonico