Termina con l’amaro in bocca l’avventura di Fabio Fognini all’ATP 250 di Mosca. Non può mancare un pizzico di delusione, infatti, dopo la sconfitta nell’atto decisivo del torneo russo per mano di Pablo Carreno Busta, che in questo 2016 sta ottenendo risultati tutt’altro che banali. Dopo il successo in semifinale su Philipp Kohlschreiber, da sempre avversario ostico per Fabio, il più sembrava fatto: nonostante l’iberico fosse in ascesa e abbia evidenziato nell’ultimo periodo notevoli progressi, infatti, l’ottima settimana vissuta dal ligure, nella quale ha condotto alla grande ogni match uscendo anche da situazioni complicate, aveva destato un’ottima impressione. Ed effettivamente, almeno per le prime fasi della sfida, la situazione sembrava rispecchiare le aspettative. A lungo infatti l’azzurro ha tenuto saldamente in mano le redini del gioco e l’iniziativa, dimostrando grande solidità condita anche da qualche giocata spettacolare. Nel momento più importante, tuttavia, sono emerse nuovamente le lacune e le insicurezze che stanno caratterizzando tutta la sua stagione, in particolare dopo l’infortunio che lo ha colpito ad inizio anno: quando l’inerzia sembrava essere dalla sua parte, pur non avendo una concreta chance, non è riuscito a fare la differenza, ad uccidere il match e a piazzare la zampata decisiva. Lentamente, poi, ma inesorabilmente la partita gli è scivolata di mano, e nonostante un atteggiamento questa volta encomiabile, sempre sul pezzo e senza perdere le staffe, il ligure è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Non bisogna sottovalutare però i grandi meriti di Carreno Busta, davvero eccezionale quest’oggi. Il tennis dello spagnolo è stato semplicemente pazzesco, soprattutto per una solidità quasi asfissiante e una fase difensiva degna di un top player. Superato il momento più critico, all’inizio del secondo parziale, l’iberico, classe ’91, ha ingranato di fatto una marcia superiore a quella del suo rivale, alzando notevolmente il livello e cominciando a prendere l’iniziativa e imporre un braccio di ferro da fondo campo che lo ha visto spesso vincitore. Ha contribuito alla suo successo anche il servizio, con cui ha avuto davvero un grande rendimento, sotto tutti i punti di vista: 6 ace, 69% di punti vinti con la prima e 53% con la seconda sono alcuni numeri della sua prestazione alla battuta. E proprio l’andamento con il servizio è emblematico per l’italiano, le cui statistiche sono del tutto opposte a quelle del suo avversario: sono 6 i doppi falli commessi, come gli ace scagliati dallo spagnolo. Come testimonia il punteggio, le statistiche finali sono impietose per il nostro portabandiera, indietro in ogni parametro, dai gratuiti alla battuta fino alle palle break convertite.
FOGNINI ARCHIVIA IL PRIMO SET- Quello odierno è stato un incontro a due facce, con Fognini padrone della prima parte e Carreno Busta in netta ripresa alla fine. Dopo i primi due giochi di routine, il primo parziale prende immediatamente la direzione del tennista di Arma di Taggia, che comincia a spingere da fondo campo, a variare il gioco e mostrare spesso la propria sensibilità con discese a rete pregevoli. Nonostante qualche gratuito ampiamente giustificabile dall’atteggiamento aggressivo e propositivo, Fabio si fa minaccioso in risposta e nel terzo gioco strappa il servizio, volando così sul 2-1 in suo favore. Lo spagnolo però dimostra di non avere subito il contraccolpo psicologico, e riprende subito a macinare gli scambi issandosi sul 15-40, con due opportunità per rientrare immediatamente in scia. Dopo un errore di rovescio del rivale, messo sotto pressione dalla spinta dell’azzurro, Fognini sventa anche la seconda palla del contro break con un vincente, e con grande personalità respinge l’assalto. I frequenti incoraggiamenti e la concentrazione di Fabio sembrano promettere bene, ma lui ama smentire ogni pronostico e ogni sensazione: da questo momento subisce uno dei suoi classici passaggi a vuoto, smette completamente di giocare e perde a 0 un game disastroso, concedendo dopo pochi attimi il contro break. E’ davvero inutile rispolverare i soliti discorsi triti e noiosi sull’aspetto mentale, che accompagnano il nostro connazionale ormai da anni e restano, puntualmente, solo parole nell’aria.
In ogni caso, quest’oggi il ligure sembra intenzionato a non perdersi in scenate e siparietti, e riprende immediatamente il discorso da dove lo aveva lasciato: dopo il disastro precedente, Fabio inanella una serie di punti fantastici e, tra vincenti in corsa e passanti velenosi, si guadagna due palle break consecutive per tornare avanti nel set. Nonostante una sciocchezza sul 15-40, quando chiama il falco su una prima di servizio nettamente buona a cui tra l’altro aveva risposto, l’azzurro realizza un vero e proprio capolavoro sulla seconda chance, rovesciando del tutto le sorti uno scambio che lo vedeva con le spalle al muro: gioca una sorta di dritto rovesciato che diventa un pallonetto, risponde allo smash avversario con un passante nelle scarpe e tiene in campo un altro passante di rovescio steccato. La reazione di Carreno, che scaglia sulla panchina la racchetta, è emblematica. Questa volta non si distrae e, pur con qualche difficoltà sul finale di set, archivia il primo parziale con il punteggio finale di 6-4.
CARRENO REAGISCE- La sensazione è quella di un Carreno Busta volenteroso e determinato, ma inferiore a livello di gioco, a livello di talento, che sicuramente non manca a Fabio. Genio e sregolatezza, come si suol dire, ma purtroppo da questo momento il ligure è più sregolato che geniale. In vantaggio di un set e con l’inerzia tutta dalla sua parte, entra in una mini-crisi, come direbbe Federer, e perde la bussola del suo tennis. Nel momento in cui avrebbe dovuto far pesare la propria personalità l’azzurro perde invece sempre più campo e cede le redini della sfida ad uno spagnolo bravo a sfruttare il calo del rivale e trarre il maggior vantaggio possibile dalla situazione. Carreno, salvato il primo turno di battuta, strappa immediatamente un break che lo lancia sul 2-0 grazie, tra tutto il resto, anche a due doppi falli di Fognini, e in poco tempo si invola sul 4-1, in totale controllo della frazione. Dalla prospettiva di essere vicino al traguardo l’italiano passa a vedere sfumare le proprie possibilità. Nel sesto game, sul 40-30 per l’attuale numero 50 del ranking ATP, Carreno Busta crolla improvvisamente al suolo, accusando forse un crampo; in ogni caso, con l’immediato intervento del fisioterapista l’iberico torna pimpante e reattivo, provocando anche, comprensibilmente, bisogna dire, un principio di nervosismo del suo avversario, che però resta calmo e aggancia il 4-2.
Con una vistosa fasciatura alla gamba lo spagnolo corre da una parte all’altra del campo, recupera ogni vincente e porta all’esasperazione l’azzurro, che prova in ogni modo a reagire e tornare aggressivo: neanche le accelerazioni e le discese a rete bastano, però, a scalfire un Carreno Busta in trance agonistica, tra recuperi miracolosi e vincenti impressionanti. L’esito non può che essere il 6-3 finale per Pablo, che porta il conto dei set in parità.
FOGNINI NON PUO’ NULLA- Il match è ormai scappato via per Fognini, che pure prova a sorprendere il rivale con uno sprint ad inizio di parziale decisivo. Dopo un turno di battuta autorevole il campione di Umago spinge in risposta e si guadagna un promettente 0-30, ma la reazione del suo rivale è micidiale. Carreno Busta è straripante, disegna il campo con i piedi rapidissimi e scaglia passanti imprendibili. Un Fabio incredulo, sfumata la chance di allungare, non può nulla e cede un break che sa tanto di resa.
L’iberico è implacabile al servizio, con cui non concede più alcuno spiraglio, e nel settimo gioco piazza un altro break che è di fatto decisivo. Il ligure vende cara la pelle sul finale, annullando ben due match point con vere e proprie prodezze, tra cui anche una riposta vincente, ma alla fine la solidità e la maggiore energia di Carreno, che costringe sempre l’avversario ad un colpo in più, hanno la meglio, e lo spagnolo può esultare.
SECONDO TITOLO IN CARRIERA- Questo è per Pablo Carreno Busta il secondo titolo in carriera, che conferma i grandi progressi ottenuti durante l’anno e si aggiunge al primo alloro conquistato a Winston-Salem, durante l’estate. E’ assai probabile che Carreno, ormai venticinquenne, non diventerà mai un campione, ma continuando su questa strada l’iberico potrà togliersi non poche soddisfazioni.
Sfuma, invece, il primo successo sul cemento per Fognini, cui però vogliamo fare i complimenti. E’ vero, sono ormai troppi per lui i treni passati, e appare ormai insensato perseverare in discorsi sulla forza mentale, sulla determinazione e sulla fantomatica maturazione. Non si cambia a ventinove anni, non ci si reinventa. Accettiamolo, dunque, per quello che è: un grande tennista, dotato di un bagaglio tecnico invidiabile per non pochi colleghi, ma non un top player.
Il risultato:
[6]P.Carreno Busta b. F.Fognini 4-6 6-3 6-2