All’indomani della finale tutta italiana tra Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, vinta dal toscano 7-6 6-2, si ritorna a parlare dell’ATP di Napoli, ma per altre ragioni. L’atto conclusivo di domenica, con un centrale gremito e ascolti Tv record su Supertennis con una media di spettatori di 290mila e picco di 350mila, non cancella tutte le difficoltà incontrate dall’organizzazione del torneo.
Su tali aspetti è Angelo Binaghi, presidente della neonata FITP, ha rivelare esclusivi retroscena in un’intervista a Repubblica. Il numero uno del tennis italiano afferma come i napoletani abbiano una grande passione che però “talvolta travalica le loro possibilità”. Tali parole non è chiaro però a quali partenopei si riferiscano poichè in seguito Binaghi elogia la disponibilità e la flessibilità di tutte le persone del TC Napoli e del presidente Riccardo Villari. Inoltre ha afffermato: “Alla fine, tre persone hanno salvato il torneo: Villari, Giorgio Di Palermo (dirigente federale) e il sottoscritto”.
In linea con questa visione è il presidente del TC Napoli, che afferma come le responsabilità per l’inagibilità iniziale dei campi è da attribuire unicamente a Mapei e di come tutti gli altri fattori, tra cui l’umidità, fossero fuori dal loro controllo. In effetti leggendo tra le righe delle parole dei protagonisti, essi dicono di assumersi le responsabilità per la situazione creatasi, ma di come alla fine siano stati i salvatori di un possibile disastro internazionale.
Oggettivamente quando sabato scorso si sono viste le foto con i campi pieni di buche e dossi, era difficile pensare che il torneo si sarebbe portato a termine regolarmente. Il presidente della FITP ha rivelato come quel giorno abbia ricevuto una telefonata ricevendo proposte di spostare il torneo a Firenze: tale proposta è stata rigettata subito al mittente e con la collaborazione di dirigenti federali i campi sono stati rifatti in 24 ore.
Vilari e Binaghi sono consapevoli e quasi certi che arriverà una multa dall’ATP, tuttavia sono fiduciosi che il TC Napoli avrà l’opportunità di ospitare eventi di alto livello in futuro. Ad avvalorare questa tesi sorgono in soccorso le parole del direttore, Angelo Chiaiese, e dell’organizzatore del torneo Cosimo Napolitano. Chiaiese esclama sicuro: “dal punto di vista tecnico, la manifestazione è stata perfetta. Abbiamo avuto due italiani in finale, meglio non poteva andare. E i giocatori non hanno visto alcun tipo di problema, da quando abbiamo messo i due campi nuovi”. Napolitano ribadisce: “È successo qualcosa di unico al mondo, ma in condizioni normali, da venerdì a ieri, abbiamo dimostrato il nostro valore. Ringrazio la Fit che è stata molto utile nel procurarci i campi, altrimenti avremmo perso il torneo”.
In conclusione si può dire che la finale tutta italiana ed un pubblico molto caloroso abbiano salvato l’immagine di un torneo che oltre ai problemi dei campi, a parte le punte azzurre non ha mostrato lo stesso livello degli altri ATP 250 della settimana. Lo scenario in riva al mare resta unico, secondo solo forse a Montecarlo, si spera dunque di vedere Napoli in futuro nel circuito ATP, magari sulla terra battuta.