Alzi la mano chi pensava che la sfida tra Isner e Opelka potesse concludersi in tre tie-break. Ok, sarete in moltissimi, ma ora alzi la mano chi sosteneva che Opelka potesse bissare il successo degli Australian Open, battendo ancora una volta il connazionale Isner. Le mani probabilmente inizieranno a scendere ma non è ancora finita. Alzi la mano, infine, chi credeva che Opelka potesse imporsi dopo due ore e 35 di gioco, annullando sei match point nel tie-break del secondo parziale, terminato 16-14 in suo favore. Ecco, complimenti a chi ha lasciato la mano in alto perché è davvero andata così.
Sembra avere l’aria di un passaggio di consegne ciò che sta accadendo quest’anno, con il gigante americano John Isner, prossimo a compiere a 34 anni, che ha già perso in due occasioni contro un altro gigante, Reilly Opelka, più giovane di ben 12 anni. Onestamente la vittoria a Melbourne poteva sembrare un exploit momentaneo del nativo di St. Joseph, poi fermato al turno seguente da Fabbiano, ma ora inizia a nascere più di qualche dubbio in quanto è arrivata una seconda vittoria e, soprattutto per come è maturata, Isner ne esce con le ossa rotte. Opelka è leggermente più alto del suo connazionale, ma inevitabilmente i due hanno un gioco simile, basato su un ottimo servizio e su un dritto esplosivo. Grazie all’aiuto del corpo, Isner negli anni è cresciuto parecchio, imparando a muoversi meglio ed ottenendo risultati sempre migliori. Opelka, invece, è ancora giovane, ma par avere tutte le carte in regola per seguire le orme di Long John e per migliorare ancora.
LA CRONACA – Nel match di stanotte i due se le sono date di santa ragione, ma nei primi due set non ci sono state palle break, anzi nel tie-break del parziale d’apertura, solamente dopo 17 punti dove il servizio dominava, Isner è riuscito ad ottenere un mini-break e a chiudere. Nel tie-break della seconda frazione, invece, il tennista di Greensboro ha avuto ben 6 match point, di cui uno addirittura sul servizio, ma non è riuscito nell’impresa di convertirne neppure uno; al contrario, aggrappandosi alla sua battuta, Opelka è sopravvissuto ed ha strappato il mini–break decisivo nel trentesimo punto del tie-break, portando l’incontro al terzo set.
Nel terzo parziale, infine, entrambi i giocatori hanno concesso delle palle break in apertura, ma invertire il trend è stato di fatto impossibile, e dunque ancora tie–break. Qui, il momento di svolta ha coinciso con l’ottavo punto, quando Opelka ha ottenuto il mini–break che gli ha permesso di chiudere 7-4 e di centrare la prima finale in carriera. Come se non bastasse, Isner è stato sconfitto anche per quanto riguarda gli aces, scagliandone 38 a fronte dei 43 del suo avversario. Da lunedì sarà best ranking per Opelka, che guadagnerà circa 30 posizioni e farà il suo ingresso nella Top 60.
SORPRESA SCHNUR – In finale, il gigante americano se la vedrà con Brayden Schnur, tennista proveniente dalle qualificazioni, capace di battere in semifinale Sam Querrey ed accedere dunque alla prima finale della sua carriera. Il torneo di New York sarà quindi il primo titolo della carriera del vincitore ed il primo trofeo che uno dei finalisti metterà in bacheca: secondo i bookmakers è Opelka ad essere favorito. Il canadese potrà comunque ritenersi più che soddisfatto di questa settimana, basti pensare che ritoccherà il suo best ranking di ben 47 posizioni e si avvicinerà notevolmente alla Top 100. Si scioglie proprio sul più bello, invece, Sam Querrey, che si era reso protagonista di una settimana più che positiva ed aveva un’ottima chance per tornare al successo in un torneo Atp.
Risultati:
R. Opelka b. [1] J. Isner 6-7 [8] 7-6 [14] 7-6 [4]
[Q] B. Schnur b. [6] S. Querrey 7-6 [7] 4-6 6-3
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