Atp Parigi Bercy: eterno Tsonga, crisi Coric

Terza vittoria negli ultimi quattordici incontri a livello di Master 1000 per Jo-Wilfried Tsonga, che entusiasma il pubblico di Bercy, ovviamente molto caloroso nel sostenerlo, e conquista un match davvero importante contro Rublev. Trionfo inaspettato quanto importante per Tsonga, che pochi giorni fa ha postato una foto sui social dicendo di dover fare un annuncio molto importante che verrà svelato proprio questa settimana a Parigi. In attesa di scoprire ciò che dovrà comunicare al mondo, il francese vince e lo fa con stile, superando in rimonta uno dei protagonisti della seconda parte del 2019 come Andrey Rublev, il quale si è tolto il lusso di sconfiggere Federer e di vincere il secondo titolo in carriera a Mosca, davanti alla sua gente. Niente da fare, però, nel match che ha inaugurato la sessione serale a Bercy, dove l’esplosività ed i numerosi vincenti del francese hanno fatto la differenza. Ciononostante, il primo set è finito nelle mani di Rublev, che dopo esser stato sempre avanti grazie ad un break ottenuto in apertura, ha rischiato di mandare tutto all’aria perdendo la battuta a zero nel nono gioco, salvo rimediare nel game seguente, chiudendo 6-4. Molto equilibrato anche il secondo parziale, dove Rublev ha mancato due opportunità di break nel quarto gioco e, quando il tie-break sembrava alle porte, Tsonga ha convertito la prima palla break del set che lo ha portato a servire per chiudere. La palla per il 6 pari Rublev l’ha avuta, ma non è riuscito a sfruttarlo ed ha perso il parziale per 7 giochi a 5. Infine, nella frazione di gioco decisiva, il cinismo di Tsonga è stato fondamentale tanto da consentirgli di piazzare un break di vitale rilevanza già nel terzo gioco. La strada verso la vittoria è stata tutt’altro che in discesa, anzi il francese ha dovuto annullare due palle break nel sesto game e due nell’ottavo. Si sa, però, che le vittorie più belle sono quelle più sofferte e quando ha chiuso 6-4 Jo-Wilfried ha chiuso 6-4 non ha potuto far altro che lasciarsi andare alle sue emozioni e godersi il momento. Approda dunque al secondo turno il francese e sarà proprio lui l’avversario del nostro Matteo Berrettini, in piena corsa per le Finals. Evitato dunque il replay del match della settimana scorsa a Vienna contro Rublev – e l’azzurro potrebbe esserne contento. 

Nei restanti incontri, vittoria rocambolesca di Benoit Paire, che fatica più del dovuto ma riesce a superare l’ostacolo Dzumhur. Primo set terminato in favore del francese con lo score di 7-5 e caratterizzato da un parziale di dodici punti a due in favore di Paire, che ha messo il turbo dal 4-5 15-40 e dunque due set point in favore del suo avversario. Un solo break, ma tante palle break, nel secondo set, che Benoit si è assicurato per 6-4. Giornata estremamente positiva per i francesi, che hanno assistito anche alle vittorie di Mannarino, wild card, ai danni del qualificato Ruud, e di Jeremy Chardy, che ha vinto al cardiopalma un derby tra qualificati contro il bombardiere Querrey da 22 aces. La sfida tutta sudamericana tra Garin e Cuevas se l’aggiudica il primo, che s’impone in due comodi set, mentre Albot si libera, sempre in due set, del suo compagno di doppio Basilashvili. Vittorie anche per Raonic e Struff. Infine, agrodolce il lunedì dei colori croati, che sono stati testimoni di una bella vittoria di Cilic ai danni di Hurkacz, ma anche di una brutta sconfitta, l’ennesima, di Borna Coric per mano dello spagnolo Verdasco. Dopo una continua ascesa, forse il 2019 rappresenta il primo vero stop per il giovane croato, che invece di fare dei passi avanti si è arenato e non è riuscito a dare il meglio di sè.

[Q] J. Chardy b. [Q] S. Querrey 57 63 75

C. Garin b. P. Cuevas 64 63

M. Raonic b. [Q] C. Norrie 63 62

F. Verdasco b. B. Coric 36 64 63

B. Paire b. [L] D. Dzumhur 75 64

R. Albot b. N. Basilashvili 63 62

J. Struff b. [Q] Y. Nishioka 46 75 62

[W] J. Tsonga b. A. Rublev 46 75 64

M. Cilic b. H. Hurkacz 76(5) 64

[W] A. Mannarino b. [Q] C. Ruud 64 62

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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