Giornata di spumeggianti finali europee, anticipi della breve (ma intensa) stagione asiatica, tra rovesci ad una mano e scalpitanti giovani desiderosi di fama e gloria.
METZ – A Metz, il cigno bianco di casa, Lucas Pouille, affronterà il boss della nuova generazione Dominic Thiem. Gli scontri diretti vedono in vantaggio il francesino, che ha vinto l’unico precedente lo scorso anno sulla terra di Montecarlo, mettendo già in mostra quella facilità di esecuzione che tanto lo ha portato alla ribalta quest’estate. Sarà un rapido susseguirsi di frustate liquide da fondo campo, che vedrà come spunto tecnico più interessante la sfida sulla diagonale di rovescio tra il potentissimo colpo ad una mano dell’austriaco e lo splendido, che dico, straordinario, anticipo bimane del talento della dinastia fondata dall’eccelso Gasquet, amato perdente cronico dall’aureo et divino braccio. Il pronostico verte ovviamente verso il nativo di Wiener Neustadt, ma la speranza (almeno la mia) è che possa arrivare il primo titolo nella bacheca di un atleta talmente sensazionale da non poter essere ignorato.
SAN PIETROBURGO – Dalla parte opposta dell’Europa, a San Pietroburgo, uno Stan Wawrinka ancora in versione Us Open (più o meno), cercherà il suo sedicesimo titolo in carriera affrontando in finale il giovin prodigo Zverev, che ha dimostrato, oltre ad una fluente parlata russa, un’ottima lucidità e sicurezza nei momenti più delicati dei suoi match. Altra meravigliosa sfida tra rovesci, con quello dello svizzero probabilmente destinato a prevalere, seguito dall’urlo incessante che, all’unanimità, decreterà “salviamo il rovescio a una mano!”. Pronostico quindi segnato, che difficilmente verrà contraddetto. Non si preoccupi comunque il minuto tedeschino, perché, per ora, non sono certo queste le partite che deve vincere.
Appuntamento dunque alle 16 per Thiem-Pouille e alle 17 per Wawrinka-Zverev. Lo spettacolo è servito.