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ATP Shanghai: in finale Hurkacz e Rublev, eliminati Korda e Dimitrov

Difficilmente pronosticabili alla vigilia del torneo, si sono disputate le semifinali del Masters 1000 di Shanghai. La prima ha posto di fronte per la terza volta Hubert Hurkacz e Sebastian Korda, due tra i tennisti più talentuosi che possono vantare un ampio bagaglio tecnico, spesso sottovalutato; la seconda, invece, Grigor Dimitrov e Andrey Rublev, la cui amicizia è ormai ben nota agli appassionati del circuito maschile e la cui rivalità sul campo si è evoluta in sei sfide. 

Per la prima volta ad un passo dall’ultimo atto di un torneo così remunerativo, Korda ha approcciato nel modo giusto il match, giungendo ai vantaggi nel terzo e nel quinto game sul servizio del polacco e cercando di essere incisivo sin dalla risposta. Nel gioco successivo, tuttavia, Hurkacz ha ottenuto il break alla seconda chance e non ha concesso un punto nei due turni di battuta seguenti, appropriandosi del parziale in poco più di mezz’ora. 

Lo statunitense, apparso poco lucido in molte scelte, ha patito un contraccolpo mentale, subendo un break in apertura di secondo set a causa di tre errori gravi di dritto. L’attuale numero sedici del ranking ne ha approfittato, dimostrandosi ineccepibile quando ha servito la prima (14 ace complessivi e 85% di punti vinti) e qualificandosi per la sua ottava finale nel circuito maggiore con il punteggio di 6-3 6-4, dopo un’ora e sedici.

(Photo by Fred Lee/Getty Images)

Il polacco ha raggiunto per la terza volta il match conclusivo di un 1000, dopo aver trionfato a Miami nel 2021 contro Sinner ed essere stato sconfitto da Carreno Busta lo scorso anno a Montreal. Per quanto concerne Korda, il suo percorso è stato eccellente: dopo aver estromesso dal torneo tennisti del calibro di Cerundolo, Shelton ma soprattutto Medvedev, il classe 2000 si è riavvicinato alla top 20, obiettivo che quest’anno sarebbe stato alla sua portata se non fosse rimasto fuori a lungo per un infortunio al polso. 

Se il primo match non ha offerto molto equilibrio e spettacolo, la semifinale della parte bassa del tabellone ha superato le attese. È necessario solo un dato a conferma di ciò: il primo set è durato quanto l’intero incontro precedente. Dimitrov e Rublev hanno dato vita a scambi intensi e prolungati, con il russo sempre propositivo e il bulgaro affidatosi al suo tennis versatile, per lunghi tratti costretto a difendersi dalla potenza dei colpi dell’avversario. 

(Photo by Fred Lee/Getty Images)

Rublev ha dovuto annullare quattro palle break nel sesto game, terminato dopo dieci minuti. Sul 5-5, il russo ha vinto il proprio turno di risposta, ma il bulgaro si è assicurato con un controbreak immediato il tiebreak, in cui entrambi hanno cancellato un set point (Dimitrov sul 6-5, Rublev sul 7-6), e alla fine a prevalere è stato Rublev per 9-7. Dimitrov, nonostante lo svantaggio e la fatica accumulata, ha iniziato con un break in apertura il secondo set, ma il suo preventivabile calo di si è verificato a partire dal quarto game, che ha indirizzato la rimonta del russo fino al 6-3 finale dopo un’ora e cinquanta

Questo successo consente a Rublev di approdare, senza aver perso un set, alla sua quarta finale in un Masters 1000, la seconda del 2023 dopo il trionfo a Montecarlo. Si tratta inoltre della vittoria numero cinquanta e della sesta finale in stagione, che lo avvicinano sempre più ad un posto per il quarto anno di fila alle ATP Finals. Due vittorie a testa nei precedenti tra i due finalisti: le ultime due sfide, vinte da Rublev, risalgono allo scorso anno.

Davide Zanghi

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