I tornei ATP su erba di questa settimana sono pronti per l’epilogo. Analizziamo le semifinali di oggi.
A Stoccarda un Rafael Nadal in versione molto pragmatica ha avuto la meglio su Gael Monfils, che non ha fatto mancare lo spettacolo, ma non è riuscito a concretizzare. Il francese infatti ha fatto e disfatto a lungo nel match, regalando volèe quasi chiuse, tirando seconde palle a 210 kmh, rispondendo sempre con troppa irruenze.
Il maiorichino, da parte sua, ha raccolto tutta la legna che Gael lasciava per strada, ben consapevole che il suo avversario poteva rientrare nel match a piacimento, cambiandone l’inerzia, specie su erba. Così Nadal va a prendersi un posto in finale, in un 250 certo, ma al momento quello serve: vittorie, fiducia e abitudine al verde, in vista del Queen’s e soprattutto di Wimbledon, appuntamenti dove ritrovando la verve dei giorni migliori si possono fare punti pesanti per tornare in alto nel ranking. Voto 8 per Nadal, un bel 4 per Monfils.
Seconda semifinale molto combattuta tra Cilic e Troicki. Il serbo in giornata di assoluta grazia al servizio, ingiocabile, appariva molto ben centrato anche in risposta, mentre Cilic faticava ad entrare in partita e concedeva la prima frazione piuttosto nettamente per 6-3. Stessa liet-motiv nel secondo set, ma il croato pian piano trovava la via della rete e col dritto, specie inside-out, riusciva a mettere in difficoltà il suo avversario, fino ad issarsi fino al tie-break, dopo essere stato in svantaggio anche di un break, e dominandolo per 6 punti ad 1.
Si riprendeva nel terzo, con l’inerzia del match leggermente a favore di Cilic che trovava anche continuità col servizio, cosa che invece pareva persa dal serbo. Tra qualche tentennamento e qualche palla break salvata miracolosamente con il servizio da Troicki, si arrivava all’epilogo più consono, vista la superficie, ovvero il tie-break. Qui la grinta di Troicki aveva il sopravvento, col serbo che ritrovava incisività al servizio e il croato improvvisamente a disagio nella risposta. 7 punti a 2 lo score del tiebreak, che proietta Troicki in finale con Nadal, chiaramente favorito.
In Olanda invece va in scena il dramma di Haase, che vede vicina la finale nel torneo di casa, davanti per un set e un break contro lo specialista dell’erba Mahut, improvvisamente poco incisivo nei turni di battuta e soprattutto falloso col rovescio. Ma come diciamo spesso da queste tribune citando il buon Adriano Panatta, questo sport lo ha inventato il diavolo, ed ecco che Mahut trova un paio di volée miracolose, due dritti lungo riga che bucano la difese olandese, ed ecco che il match arriva al terzo set. Qui Mahut prende subito un break di vantaggio che riesce a difendere con autorità, proponendo il suo tennis da erba perfetto, con back di rovescio taglienti e bassi, servizi slice fastidiosi e un gioco di volo da manuale. Haase impreca, si dimena, cerca di sporcare un po’ il suo gioco da fondo per mettere in crisi il francese, ma non riesce a togliere il servizio a Nicolas, che chiude per 5-7 6-3 6-4.
Seconda semifinale che oppone due stili molto diversi. Muller, bombardiere aggressivo, Goffin cesellatore raffinato. Entrambi, per diverse ragioni, aiutati dalla superficie. Primo set per il belga, bravo a capitalizzare un paio di risposte vincenti nel tie-break. insinuandosi nelle rare crepe che l’efficientissimo servizio del lussemburghese aveva offerto.
Nel secondo set si continua a seguire i servizi, con un gioco molto frammentario come l’erba impone. Seconda frazione fotocopia della prima, con assoluto equilibrio ai servizi fino al 4 pari, quando Goffin infila un parziale di 8 punti a 2 che piega le speranze dell’esperto lussemburghese di giocare una finale in cui sarebbe stato il serve&volley a vincere. Invece è il belga a trionfare e a prenotarsi per la vittoria finale domani contro Mahut.