Si sono conclusi i quarti di finale dei tornei di s-Hertoghenbosch e Stoccarda. Match diversi tra loro, con risultati per certi aspetti sorprendenti ed altri più prevedibili. Dobbiamo subito rilevare però che solo la stagione sul verde ci consente di variare un po’ il menù rispetto al resto della stagione. Se è vero, come è vero, che Nadal non è più il rullo compressore che ha seminato vittorie ovunque per dieci anni, abbiamo il piacere di vedere tennisti “vecchia maniera” come Mahut in una semifinale ATP. E questo è senz’altro un bene per il movimento tennistico. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal torneo di Stoccarda.
Nadal batte con fatica uno che, forse, ha deciso di diventare un tennista, quel Bernard Tomic che proprio sull’erba londinese si rivelò al mondo nel 2011, prima di impattare con le avversità del circuito e della sua famiglia. Quasi 2h,30′ (al netto delle “pause” di servizio nadaliane, francamente eccessive e non sanzionate) oggi per avere ragione dell’australiano, 6-3 al terzo set, non senza patemi, avendo dovuto annullare ben 2 palle break sul 2-4. Ieri Baghdatis ha offerto una buona resistenza, obbligando Nadal ad un terzo set anche qui non privo di difficoltà.
Buon segno per lo spagnolo essere venuto fuori da quello spicchio di tabellone, chiamato ora a confrontarsi con l’avversario meno pericoloso sull’erba, arrivato fino alle semifinali aggirando l’ostacolo tedesco, rappresentato dal buon Kohlschreiber in modo egregio e francamente sorprendente, segno di un buon stato di forma di Monfils e di qualche patema di troppo del giocatore di casa. Sorprende, o forse no, la prestazione di Misha Zverev, che è stato ad un passo dall’elimare la tds n. 2, Marin Cilic, capace di tirarsi su da un fosso nel quale il giovane tedesco, sulle ali di un tennis davvero spavaldo, a tratti molto divertente, lo aveva cacciato.
Più semplice la vittoria di Troicki sul bombardiere australiano Groth, che lotta solo nella prima frazione conclusa con l’inevitabile tiebreak, finché il serbo non ha trovato le contromisure alla risposta, facendo quel passo avanti che il manuale del tennis su erba impone (e che pare abbia fatto anche Rafa Nadal, attenzione).
Semifinale tutta balcanica quindi fra Cilic e Troiki da una parte, mentre avremo un classico delle guerre del XVI secolo nell’altra, con un Francia contro Spagna sempre ricco di fascino.
In terra olandese invece vediamo ben tre tennisti di tocco, amanti delle variazioni e della rete, in semifinale. La tds n. 2, l’elegante belga Goffin ha avuto la meglio sul sorprendente Marchenko, capace di issarsi ai quarti di finale dalle qualificazioni. Abbiamo poi il francese Mahut, erbivoro classico, che interpreta a meraviglia il gioco su erba approfitta del turno favorevole contro Mannarino, già bravo ad arrivare nei quarti con il suo tennis dai gesti ampi, e infine un bombardiere dotato di ottima mano, l’esperto Gilles Muller che ha avuto la meglio sulla wc rumena Copil, buon giocatore sui campi erbosi.
A smentire l’adagio “nemo propheta in patria” ci pensa Robin Haase, che ottimizza la wc concessa al giocatore di casa e mette a segno il risultato più sorprendente di giornata, sconfiggendo dopo una battaglia di servizi il sempiterno Ivo Karlovic, diventato la prima tds del tabellone. Haase Mahut prima semifinale, apertissima, con l’olandese leggermente favorito per via dello stimolo offerto dal tifo locale, Muller Goffin la seconda, con bilancia-pronostico che pende dalla parte del belga, chiamato a fare un salto di qualità al suo tennis fatto di tocco, timing e precisione, un’occasione da non perdere.
Per concludere, un po’ di geografia: Francia (2), Serbia, Croazia, Belgio, Lussemburgo, Spagna, Olanda. L’erba pare un affare europeo, ma non italiano. Chissà se il progetto campi veloci darà i suoi frutti: di sicuro, l’appeal del torneo (rispettabilissimo) di Caltanissetta per ora sta avendo la meglio, visto che solo Seppi, Vanni e Fabbiano hanno affrontanto le trasferme erbivore, mentre il nostro numero 1 ha annunciato che giocherà solo Wimbledon. Ma era la prima settimana della stagione su erba, aspettiamo fiduciosi.