“È stato un miracolo”. Queste le parole del 21enne russo Daniil Medvedev dopo la sua insperata vittoria contro Fabio Fognini nella prima semifinale del torneo Atp 250 di Sydney. “Fabio non mi dava alcuna occasione, è piuttosto strano che la partita sia girata ma sono felice di essere in finale”. L’umiltà e la sincerità del russo sono ammirevoli, ma del resto è stato palese a tutti: per più di un set e mezzo è stato il ligure a dominare la partita, che poi ha ceduto con lo score di 2-6 6-4 6-1 in un’ora e 54 minuti, sprecando di fatto una ghiottissima occasione per conquistare la sua prima finale dell’anno, in assoluto sul cemento, dove non sarebbe certo stato sfavorito.
OTTIMA PARTENZA – Il primo set, vinto 6-2 in appena 29 minuti, è un soliloquio del ligure: efficacissimo al servizio, domina e varia gli scambi, costringendo il russo alla corsa, per poi sorprenderlo con variazioni e palle corte. Il n. 29 del mondo breakka a 30 nel primo e nel settimo gioco, senza mai offrire occasioni di contro-break. La musica non cambia all’inizio del secondo, dove l’italiano va avanti 3 a 1, con break ai vantaggi nel terzo gioco dopo aver salvato due volte la battuta in quello precedente. L’impressione è che la partita sia ormai finita e che per Fabio sarebbe stata solo una formalità chiudere il set. Medvedev però ha il grande pregio di non arrendersi mai e continuare a lottare, nonostante tutte le sue armi fossero state inoffensive contro il nostro primo giocatore. La reazione però arriva, complice un passaggio a vuoto del ligure: il moscovita, n. 84 del ranking Atp, riesce a recuperare il servizio nel sesto game a 30 (dopo essere stato sotto 30-15) a causa di un brutto errore dell’italiano. Sul 3 pari Fognini ha altre due occasioni per portarsi avanti, ma Medvedev li annulla con autorità grazie a due servizi vincenti. Da quel momento è come se Fabio, dopo aver avuto vita fin troppo facile nella prima ora di gioco, alla prima – prevedibile – reazione dell’avversario e a un suo piccolo calo di rendimento, non accettasse di lottare e soffrire più del previsto in un match che riteneva già nelle sue mani. Fognini, visibilmente nervoso, commette tre errori gratuiti sul 4 a 5 e regala a 30 il turno di battuta e quindi la frazione.
DISASTRO FOGNINI – Il terzo set è un incubo per Fabio, visibilmente spazientito e impaziente (per tre volte scaglia la racchetta per terra, senza prendere warning). Dall’altra parte della rete, Medvedev gioca in modo umile e tenace, smantellando piano piano tutte le certezze del nostro. Nel primo game l’azzurro annulla, dal 15 a 40, ben quattro palle break, tra cui una con un ace. Una buona reazione, destinata però a non avere seguito: sull’1 pari, Fabio commette degli errori gratuiti che portano Medvedev avanti 40 a 0: Fogna riesce a recuperare e guadagna un’insperata palla break, che poi però spreca con un grossolano errore di dritto in rete. Dall’1 a 2 Fabio sparisce letteralmente dal campo: Medvedev vola con un parziale di 8 a 2, strappa il servizio nel quarto gioco e poi nel sesto, per poi tenere tranquillamente il servizio a 0 e chiudere il set 6-1 in 39 minuti. Un gran peccato per l’italiano, irreprensibile in tutto il torneo, che mostra le sue proverbiali debolezze caratteriali. Sarebbe bastata un po’ di calma in più nel secondo, o nel terzo set, per scrivere un finale diverso, contro un giocatore che ha avuto per lo più il merito di non arrendersi e tenere i nervi saldi. Il russo domani proverà a vincere il suo primo titolo Atp in carriera contro il giovanissimo aussie Alex De Minaur, che ha battuto a sorpresa Benoit Paire con il punteggio di 4-6 6-1 6-1.
Atp Sydney (cemento) – Semifinali:
D. Medvedev b. F. Fognini: 2-6 6-4 6-1
A. De Minaur b B. Paire: 4-6 6-1 6-1