LA PRIMA VOLTA DI GILLES – Gilles Muller, a 33 anni e dopo cinque finali perse, conquista il primo torneo ATP della propria carriera, nonché il primo della storia del suo Paese: sui campi in cemento dell’ATP 250 di Sydney si impone, col punteggio di 7-6 6-2, sul “bad boy” britannico Daniel Evans. Il mancino lussemburghese, che al primo turno ha annullato un match point a Dolgopolov, fa valere la propria esperienza, giocando con maggior attenzione e freddezza i punti importanti dell’incontro. Il primo set è dominato dai rispettivi servizi ma entrambi devono recuperare una situazione di svantaggio: accade a Muller quando si ritrova 0-30 e ne viene fuori con uno straordinario passante in allungo, accade ad Evans che salva i due set point concessi con una robusta prima e un fulminante rovescio lungolinea. Si arriva dunque al tiebreak dove Muller, avanti 2-0, commette quattro errori banali che lanciano Evans sul 4-2; il tennista di Birmingham, però, vanifica tutto con uno sciagurato serve and volley spedendo fuori una facile volée (fondamentale in cui, di norma, eccelle). Muller approfitta dell’indecisione dell’avversario e spinge sull’acceleratore: viene graziato da due nastri (su una volée e su una seconda) e fulmina Evans con una risposta vincente di rovescio, il primo parziale è suo.
IL CROLLO DI EVANS – Al rientro in campo, Evans sembra aver ritrovato il proprio tennis e, con due chirurgiche risposte bloccate, ottiene la prima palla break dell’incontro. Muller però si aggrappa alla specialità della casa (il servizio) e salva il game, è la tomba sulla partita del britannico. Evans, infatti, accusa il colpo e nel game successivo perde il servizio (anche per merito di uno splendido lungolinea di dritto del lussemburghese). Muller deve superare un altro ostacolo (risale da 0-30, ancora grazie al servizio) prima che la partita si metta definitivamente in discesa col secondo break concesso da Evans. Il tennista classe ’83 chiude la disputa con un (altro) servizio mancino, può finalmente esultare per quel successo tanto agognato e sottolineato dalle lacrime nascoste dall’asciugamano. Per Evans, il peccatore (forse) redento, l’appuntamento col primo titolo è al momento rimandato.