Atp Umag, finale tra Sousa e Thiem. A Bogota scontro Tomic-Mannarino

A vedere la sua nuova capigliatura, sembra un incrocio tra Mirko di Kiss Me Lycia e un paninaro sanbabilino degli anni ’80, ma pazienza: l’austriaco Dominic Thiem, 22 anni, batte in rimonta la tds n. 1 Gael Monfils, con il punteggio di 1-6 6-3 6-1 e vola così verso la sua seconda finale di stagione (dopo il titolo conquistato a Nizza, contro Leo Mayer), la terza in carriera.
Il suo avversario è il portoghese Joao Sousa, che ha sconfitto – sempre in rimonta di un set – lo spagnolo Bautista-Agut.

A Bogota, invece, singolare finale tra il francese Adrien Mannarino, esecutore di Ivo Karlovic, e l’eterna promessa Bernard Tomic, qui campione nel 2014, che ha dovuto sudare le classiche sette camicie per estromettere il veterano tedesco Michael Berrer.

Dominic Thiem ha raggiunto l’impresa: l’austriaco, classe 1993, ha battuto la testa di serie n. 1 del torneo, il francese Gael Monfils, in rimonta di un set con lo score di 1-6 6-3 6-1. Una prova molto solida e convincente per Thiem, in linea con le precedenti partite di un torneo straordinario: dopo un primo set da dimenticare, l’austriaco ha demolito con solidità la difesa del transalpino.

Il primo set è a senso unico: il francese serve benissimo (92% di punti con la prima e 80% con la seconda) e implacabile dal fondo e in risposta. Thiem, devastato dall’aggressione del francese, a cui unisce una solidissima difesa, non riesce a reggere il ritmo e crolla 6-1 in soli 21 minuti.

Il giovane però regaisce nel secondo parziale: dopo aver annullato una palla break con una demi-volée, nel quarto gioco si procura le prime palle break nel quarto gioco: alla terza occasione Thiem concretizza grazie a un vincente di dritto e, senza concedere nulla alla battuta (ben due servizi tenuti a 0), vola verso la conquista del terzo parziale, con un secco 6-3.

Unidiriezionale è il terzo atto, con un Monfils sempre più confuso e sprecone, che fa rimpiangere il tennis stellare espresso nel primo. Thiem spinge dal fondo con una personalità da veterano, approfittando sempre di più del periodo negativo del francese, chiudendo in pochi minuti con un perentorio 6-1.

Ora Thiem potrebbe conquistare il suo secondo titolo del 2015 e in carriera, dopo quello conquistato a Nizza contro l’argentino Leonardo Mayer (l’altra finale l’aveva raggiunta nel 2014 a Kitzbuhel, battuto dal belga David Goffin). Unico ostacolo per questo traguardo è il portoghese Joao Sousa, il quale – anche lui – ha vinto rimontando di un set contro lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, tds n. 2 del torneo, con il punteggio di 4-6 6-2 6-3.

Sousa inizia male il match: infatti il portoghese ha sprecato ben 8 palle break, annullate una per una dal solerte Agut, che ha poi strappato lui il servizio all’avversario, conquistando il parziale. Una batosta che avrebbe scoraggiato molti, ma non il tenace Sousa che, con la sua indole da lottatore, ha alzato il livello di gioco e ha finito per ribaltare il match in un secondo e terzo set quasi senza storia.

Per Sousa questa è la sua seconda finale di stagione, dopo quella persa a Ginevra contro il brasiliano Thomaz Bellucci.
Finale inedita, e per certi versi molto interessante, invece quella dell’Atp 250 Claro Open di Bogota: da una parte, il francese Adrien Mannarino ha firmato un torneo straordinario battendo in due set il gigante francese Ivo Karlovic, testa di serie n. 1 del torneo.

Ritorno in finale anche per l’eterna promessa australiana Bernard Tomic, campione uscente del torneo, che aveva conquistato l’anno scorso battendo Ivo Karlovic in tre durissimi set: quasi come reazione a tutte le polemiche, al recente arresto e alle maldicenze, il giovane Bernard ha trovato coraggio e ha battuto, con enormi difficoltà, il veterano tedesco Michael Berrer, classe ’80.

Una vera maratona, quella dell’australiano n. 25 del mondo (suo attuale best-ranking), durata due ore e venti e terminata con il punteggio di 6-4 6(4)-7 7-6(3). Una partita iniziata in discesa per Tomic, che però ha subito la presenza di diversi passaggi a vuoto, specie alla fine del secondo parziale, di cui ha approfittato un tenacissimo Berrer, che con il suo tennis potente e angolato ha saputo riaprire la partita. Equilibratissimo l’atto finale, dove Tomic ha avuto un match-point sul lottatissimo game del 6-5. Senza storia il tie-break, nel quale Tomic vola prima 6-2 per poi chiudere 7-3.

Per il 27enne Mannarino questa è la seconda finale in carriera, dopo quella persa a inizio stagione a Auckland, contro Jiri Vesely. Quarta finale, invece, per Bernard Tomic, che ha in bacheca il torneo di Sydney 2013 (dove ha battuto in finale Kevin Anderson) e Bogota 2014 – appunto, mentre ha perso a Sydney nel 2014 contro l’argentino Juan Martin Del Potro.

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