Si è allineato alla finale il tabellone dell’ATP 500 di Vienna, ultima occasione utile per raccogliere punti e prepararsi al rush finale della stagione tennistica, ormai agli sgoccioli, insieme al torneo di Basilea. E a contendersi il titolo di campione nella capitale austriaca saranno Andy Murray e Jo-Wilfried Tsonga, che hanno avuto percorsi nettamente diversi durante la settimana.
ANDY MURRAY AVANZA SENZA GIOCARE- Potrebbe sembrare solo un evento di contorno per un tennista dalla sua caratura e dal suo palmarès, ma, al contrario, Vienna potrebbe essere una tappa fondamentale nella carriera di Andy Murray. L’attuale numero 2 del mondo, infatti, è alla disperata ricerca di punti per tentare un attacco impensabile e quasi clamoroso al primo posto del ranking di Novak Djokovic, nel momento di crisi più evidente del serbo da anni a questa parte; e un successo qui, con la dovuta cautela, potrebbe rappresentare un incredibile trampolino di lancio, che lo porterebbe a Parigi-Bercy con la possibilità, in caso di complicate combinazioni, di scardinare la corazzata di Nole e giungere sulla vetta del mondo del tennis. Non è stata una settimana semplice per lo scozzese, che, almeno nei primi giorni, non è apparso della smagliante forma messa in mostra in Cina, a Pechino e Shangai. Con personalità e un’aurea di superiorità degna di un top player, però, Andy è riuscito lentamente ad ingranare la giusta marcia, e prima l’ha spuntata con qualche difficoltà su Klizan e Simon, lasciando un paio di set per strada, e poi ha dominato in lungo e in largo un giocatore ostico come John Isner, dimostrando di essere ancora sul pezzo.
Come se non bastasse tutto questo strapotere, quest’oggi Murray non ha dovuto versare neanche una goccia di sudore sul campo, approfittando del ritiro del suo rivale in semifinale, David Ferrer. Lo spagnolo, che nei quarti aveva faticato non poco contro Viktor Troicki imponendosi solo al terzo dopo avere annullato match point, era già atteso da una sfida praticamente impossibile, di fronte ad un parziale di 14-6 in favore del suo avversario negli head to head, ma a dargli il colpo di grazia è stato un problema fisico, più precisamente alla gamba sinistra, che lo ha costretto al frofait. La prima testa di serie, dunque, approda addirittura all’undicesima finale stagionale, numero davvero impressionante, e andrà alla caccia del settimo titolo del 2016, anno che si sta confermando di gran lunga il migliore della sua già ottima carriera, l’anno che potrebbe lanciarlo non più solamente come grande campione ma come vero e proprio fuoriclasse, e consacrarlo definitivamente tra i più grandi protagonisti del nostro sport.
TSONGA LA SPUNTA AL TIE-BREAK DEL TERZO, SI ARRENDE KARLOVIC- Lo scozzese però non deve cantare vittoria. Prima, infatti, dovrà vedersela con Jo-Wilfried Tsonga, sopravvissuto ad una durissima battaglia al cardiopalma contro il bombardiere Ivo Karlovic, rivale estremamente pericoloso su questi campi e davvero difficile da arginare. Il servizio poderoso del croato, infatti, ha messo a lungo in crisi il tennis del transalpino, messo, come capita spesso ai malcapitati avversari di “Doctor Ivo”, sotto pressione e a lungo incapace di trovare la chiave per rovesciare le sorti dell’incontro. Alla fine, tuttavia, con pazienza ma anche con qualche episodio rocambolesco, Tsonga è riuscito a recuperare una situazione praticamente disperata e a completare un’eccezionale rimonta, coronata con un tie-break del terzo set in cui ha annullato un match point.
IVO CONQUISTA IL PRIMO SET- La prima fase dell’incontro prosegue senza grossi sussulti, secondo il copione che tutti immaginavamo. Entrambi non incontrano particolari difficoltà e a farla da padrone sono i servizi, mentre lo spettacolo è latitante e gli scambi sono praticamente inesistenti. La svolta della prima frazione giunge come un fulmine a ciel sereno quando meno ce lo si poteva aspettare, ad un passo dal “logico” e prevedibile tie-break: sul 5 pari, con Tsonga alla battuta, improvvisamente il tennis del numero 15 del ranking si inceppa e Jo commette una serie di sanguinosi errori gratuiti che spediscono il croato al servizio per il parziale. Karlovic non si fa sfuggire la ghiotta chance e immediatamente punisce il passaggio a vuoto del rivale archiviando la prima frazione con il punteggio di 6-4.
TSONGA REAGISCE E COMPLETA LA RIMONTA- Un giocatore aggressivo ed esuberante come il francese, alla costante ricerca di spinta da fondo campo e di spezzare il ritmo dello scambio, fa fatica di fronte ad un altro tennista aggressivo e poco costante come Karlovic, che alterna buone accelerazioni a grossolani errori, il tutto scandito dal ritmo degli ace e dei servizi vincenti quasi esasperanti per chiunque. Tsonga, però, ci mette del suo, e in avvio di secondo set completa il disastro della prima frazione gettando letteralmente via un game disastroso, che regala a Ivo un break praticamente decisivo. Il contraccolpo psicologico nel vedere uno dei più forti giocatori alla battuta in vantaggio, tuttavia, non intacca il gioco e la forza mentale del transalpino, che rimane saldamente attaccato al punteggio. Il suo zelo infine viene premiato nel settimo gioco, quando, sul 4-2, il croato non converte quattro palle game e permette all’avversario di rientrare. Il francese riesce in qualche modo a strappare per la prima volta la battuta al suo rivale e da questo momento innalza notevolmente il livello, mettendo a segno una serie di risposte vincenti e di grandi colpi con cui piazza la zampata decisiva e aggancia la parità, a sua volta con il punteggio di 7-5.
L’inerzia ormai è tutta dalla parte di Tsonga, redivivo dopo essersi trovato con le spalle al muro e col vento in poppa. Sull’onda dell’entusiasmo Jo realizza nuovamente il miracolo conquistando un break fondamentale, issandosi in vantaggio e potendo dunque fare gara di testa nel parziale decisivo. Ancora una volta, però, quando la trama sembra ormai chiara e il finale prossimo, il tennis ci regala un esempio della sua capacità di rovesciare ogni pronostico e stravolgere l’andamento degli incontri: Karlovic, passato dall’adrenalina del vantaggio alla delusione della sconfitta ormai vicina, tira fuori l’asso nella manica e ottiene l’improvviso contro-break, rientrando prepotentemente nel match. Questa volta non si può proprio scappare, e la degna conclusione della sfida è il tie-break, che, da specchio dell’intero incontro, è caratterizzato da capovolgimenti di fronte e alti e bassi. Il primo ad allungare è proprio il croato, che si aggiudica un mini-break ma non riesce a difenderlo: un nastro, infatti, gli annulla un provvidenziale ace e, alla ripetizione del servizio, il gigante commette un clamoroso doppio fallo. Tsonga rientra in scia, ma è ancora Karlovic a scardinare la battuta e ad issarsi, questa volta, fino a match point. In svantaggio per 6-5 tuttavia il francese tira fuori grinta e coraggio, annulla la palla match con una volée vincente e poco dopo conquista a sua volta la chance di chiudere i conti; chance che viene prontamente sfruttata, mettendo a segno una disperata risposta su cui il croato affossa il back in rete. Emblematica la reazione di Ivo, che spezza la racchetta.
Può gioire invece Jo-Wilfried Tsonga, che, superato lo spavento, potrà giocare domani la prima finale del suo difficile 2016, una vera e propria boccata d’aria fresca. Quella di domani sarà il secondo atto decisivo che il transalpino disputa nella capitale austriaca, e il francese avrà la possibilità di bissare il titolo conquistato qui nell’ormai lontano 2011, in cui sconfisse al terzo set Juan Martin Del Potro.
I risultati:
[1]A.Murray b. [5]D.Ferrer per ritiro
[6].J.W.Tsonga b. [8]I.Karlovic 5-7 7-5 7-6(6)