“Big Foe on the come up” è la frase che Francis Tiafoe ha scritto venerdì scorso sulla telecamera dopo aver vinto a Indian Wells sul 18enne Taylor Fritz. Le parole sono apparse oltre che poco convenzionali anche alquanto sgrammaticate, ma il senso poteva essere più o meno “Attenzione, sta arrivando Big Foe” e infatti nella conferenza post match ha spiegato con un sorriso a 32 denti che “Sto crescendo, sto arrivando”
Stando ai fatti il messaggio di Tiafoe risulta appropriato, infatti il “muratore di Baltimora”oggi n. 177 del mondo ha iniziato il 2016 battendo il connazionale Taylor Fritz, n. 80 del mondo, dopo la finale a Memphis contro Nishikori, e sul quale tutti avrebbero scommesso.
Tiafoe in effetti aveva vinto in tutti e tre i tornei junior, ma allo start a Indian Wells la differenza di ranking fra i due era notevole ed è proprio aver battuto in tre set il suo più blasonato compagno di allenamenti che gli ha dato tanto gusto.
Tiafoe è già un personaggio. In campo ruggisce, scuote la testa, getta la racchetta, guarda il cielo, anche se poi davanti alla stampa risulta molto più composto quando spiega che è entrato in campo cercando di vivere questo match come ogni altro.”Naturalmente è Indian Wells, e tu stai giocando nel secondo posto più importante del tennis, ma devi viverlo come in qualsiasi altro campo e giocandoti punto per punto”
Per quelli che non avevano mai visto Tiafoe all’opera, la caratteristica del suo gioco è quella di stare fra le righe con colpi esplosivi da fondo e difesa ad alta velocità anche se ultimamente è sembrato un po’ meno funky. C’è ancora da sgrossare parecchio ma prima o poi apparirà il diamante e nell’insieme l’effetto è ottimo, e di fatto sia Tiafoe che Fritz potrebbero essere il futuro del tennis Usa e che futuro!
Al secondo turno Tiafoe se l’è giocata col n.18 del mondo David Goffin praticamente alla pari. Ha perso infatti con lo score di 6-3 3-6 6-7. Goffin ha cercato di pressarlo per tutto il tempo, cercando di ottenere un vantaggio ed è sopravvissuto a due match points prima di vincere al tie-break. Era Tiafoe a dettare il ritmo degli scambi, nonostante le 159 posizioni di differenza, giocando dei vincenti impressionanti e facendo pochi errori considerato anche il suo gioco forzato.
Il pubblico di Indian Wells era tutto per lui, che lo incitava come un giocatore di football, portando la mano all’orecchio o battendo le mani. Come la Venus Williams dei primi anni, Tiafoe camminava lentamente fra un punto e l’altro come se fosse a piedi nudi. Fritz invece rappresenta un tennis più classico.
Adesso poi c’è anche la possibilità che giochi in Davis. Dopo un prima vittoria in Australia, infatti, e con John Isner e Jack Sock ancora ad Indian Wells restano Streve Johnson, Sam Querrey, Jared Donaldson e Bjorn Fratangelo sconfitto al secondo turno da Djokovic. Nei prossimi cinque anni sicuramente sia Tiafoe che Fritz ne faranno parte e dovranno trasformare il loro gioco esplosivo in consistenti risultati. Credere di essere in crescita in effetti è già vincere mezza battaglia.
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Questi potenziali futuri campioni fanno bene a tutto il movimento. E noi invece che ancora aspettiamo Quinzi….