Australian Open: Federer salva sette match point e approda in semifinale

Lo svizzero arriva nuovamente al quinto set, fronteggiando nel quarto 7 palle match, e si guadagna la semifinale contro Novak Djokovic

È Roger Federer il primo semifinalista degli Australian Open 2020. Lo svizzero riesce infatti ad assiicurarsi il penultimo atto del torneo superando Tennys Sandrgren in 5 set. Ben 7 i match point annullati nel quarti parziale e un infortunio all’inguine trattato durante il match. Per lui ora ci sarà Novak Djokovic, che ha estromesso in tre set Milos Raonic. Scontro proibitivo considerato come entrambi i giocatori arrivano a questo appuntamento ma mai dare per spacciato lo svizzero prima del tempo.

Nel primo set è però Federer il primo a soffrire al servizio, tanto da dover concedere per primo una palla break al suo avversario. Annullata con successo, è il turno di Sandgren, che ne concede a sua volta 5 nei successivi due game al servizio. Anche in questo caso si salva ma si vede che ormai c’è aria di break. Detto fatto, la sesta occasione nel sesto game è quella buona tanto da portare Federer prima sul 4-2 e servizio per poi chiudere per 6 giochi a 3. Le premesse per una vittoria in scioltezza ci sono tutte ma nel secondo set è lui a cedere il servizio nel secondo game senza più riuscire a rientrare. Sandgren è solidissimo in battuta mentre Federer continua a sbagliare e concede un fatidico secondo break nell’ottavo game, permettendo al suo avversario di chiudere per 6-2.

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Il terzo set non va meglio per Federer, che cede il servizio in apertura mancando poi l’appuntamento con l’immediato controbreak nel game seguente. L’americano riesce infatti ad annullare tre palle break, grazie anche a colpi spettacolari. Sul 3-0 in favore di Sandgren, Federer chiede un timeout medico per farsi trattare all’inguine. Il problema, una volta terminato il trattamento, non sembra rientrato come si vede dai movimenti in campo. Il set prosegue e si chiude con un altro 6-2 in favore del numero 100 del mondo. Il quarto parziale non vede Federer migliorare dal punto di vista fisico, pur non gettando mai la spugna e lottando su ogni punto. Si procede game a game, finchè nel decimo gioco arrivano i primi tre match point per Sandgren, nessuno dei quali viene sfruttato. Passata lo spauracchio si arriva al tie-break. Anche qui le occasioni per l’americano fioccano, avendo a disposizione altre 4 palle match. Alla fine, però, sarà Federer a portare a casa il tie-break per 10 punti a 8.

Set decisivo, le energie cominciano a scarseggiare da parte di entrambi ma la mazzata psicologica subita da Sandgren fa la differenza tanto da essere adesso lui in difficoltà. Nel secondo game del set riesce a salvare due palle break ma nulla può nel sesto, quando è costretto a cedere il servizio. Ora l’inerzia del match è tutta dalla parte di Federer, che sembra meno sofferente rispetto ai set precedenti, aiutato anche dai punti che ora sono più brevi. Nessuno ulteriore scosssone, se non la vittoria per 6-3 arrivata dopo tre ore e mezza di gioco. Lo svizzero chiude con un passivo di 12 tra vincenti (44) e gratuiti (56) e con una velocità media della prima di servizio di appena 180 km/h, senza mai superare i 198 km/h durante l’intero match.

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