In molti erano già in procinto di annunciare la statistica riguardante la presenza delle prime quattro teste di serie del tabellone maschile giunte alle semifinali di uno Slam, ma non avevano minimamente considerato un tennista che è stato ad un passo dalla vetta del ranking e ha sfoderato una prestazione folgorante contro uno dei favoriti indiscussi del torneo.
Il quarto di finale che si è disputato nel pomeriggio australiano ha avuto come protagonisti Daniil Medvedev e Hubert Hurkacz, rispettivamente testa di serie numero 3 e 9, opposti per la sesta volta. Al primo turno in risposta Medvedev ha guadagnato un break fulmineo, mantenendo il vantaggio fino al sesto game, coinciso con il controbreak di Hurkacz. I successivi game in battuta sono stati difesi autorevolmente da entrambi, motivo per cui il parziale si è deciso al tiebreak, in cui a prevalere è stato il russo 7-4.
L’avvio di secondo set si è rivelato una copia del precedente ma a parti invertite, con il polacco che si è portato sul 2-0 dopo aver evitato il controbreak. Medvedev, che si è affidato costantemente a scambi prolungati insistendo sulla diagonale del rovescio, non ha potuto tessere la sua tela a causa della ricerca di scambi rapidi da parte dell’avversario, che si è esaltato nella sua comfort zone dominando il set, concluso 6-2.
Nel terzo, il due volte finalista del torneo è stato costretto ad annullare cinque chance di break nei primi turni al servizio, ma giunto sul 3-0 (agevolato da un doppio fallo di Hurkacz nel secondo game sul 30-40) ha preso il largo fino al 6-3 finale. Sotto 4-2 nel quarto set, nel momento in cui la partita sembrava avviarsi verso la conclusione, Hurkacz ha prima messo a segno un game perfetto con ben quattro ace e poi riportato il punteggio in parità nell’ottavo game. La qualità della sfida ha raggiunto livelli molto alti e, trasformando il set point sul 6-5 in risposta, il numero nove del ranking l’ha condotta al parziale decisivo.
L’equilibrio si è protratto fino al 3-3, poiché nel settimo game Medvedev ha ottenuto il break determinante, con dei punti estenuanti ed emblematici del suo tennis. Scongiurando il controbreak con un raro serve and volley, Daniil ha potuto celebrare dopo quasi quattro ore di gioco l’approdo alla terza semifinale agli Australian Open, con il punteggio di 7-6 2-6 6-3 5-7 6-4. Non sono stati sufficienti i colpi spettacolari del polacco, che ha vinto più punti al servizio e in risposta, ha collezionato venti vincenti in più e si è assicurato il nuovo best ranking, salendo all’ottava posizione.
Nell’ultimo quarto di finale maschile, che ha posto di fronte per l’ottava volta Alcaraz e Zverev, la partenza del tedesco è stata perfetta: break a zero nel secondo game, due soli punti concessi in battuta e un umiliante 6-1 che ha travolto lo spagnolo. Nel secondo set, il classe 2003 ha ritrovato fiducia al servizio, ma sul 3-2 ha sbagliato un rovescio che gli sarebbe valso il break. Dopo questo episodio ha perso tre game di fila, che hanno comportato un divario nel punteggio impronosticabile: 6-1 6-3 in poco più di un’ora.
Il break di Zverev ad inizio quarto set è sembrato una seria ipoteca sul match, ma al momento di servire per la vittoria, sul 5-3, è emerso il miglior Alcaraz che ha riportato la parità sul 5-5. Il tiebreak che ha stabilito le sorti del set si è rivelato un “one man show” dello spagnolo, che ha vinto sette punti consecutivi, di cui tre passanti vincenti, e ha scatenato la Rod Laver Arena che desiderava il prosieguo della sfida. In seguito al medical timeout richiesto da Zverev per incerottare il piede destro, l’intensità non è calata, con Alcaraz che ha optato per scambi più lunghi cercando di incidere sulle residue energie fisiche del numero 6 del ranking.
Zverev, al contrario di quanto si potesse attendere, ha mostrato una straordinaria resilienza, conseguendo il break sul 4-4 e chiudendo i conti con un urlo liberatorio dopo tre ore e cinque minuti, raggiungendo la sesta semifinale in uno Slam in carriera, la seconda a Melbourne. Sascha ha inoltre conseguito la prima vittoria contro un top 5 in uno Slam, e per centrare la finale ne dovrà superare un altro, ovvero Daniil Medvedev. I due si sono affrontati ben diciotto volte (in vantaggio 11-7 Medvedev), mai però in un incontro al meglio dei cinque set.