Hyeon Chung diventa il primo coreano e il tennista con il ranking più basso a raggiungere le semifinali in Australia da quando vi riusci l’allora n.86 del mondo Marat Safin nel 2004. Queste due statistiche racchiudono tutta l’importanza dell’impresa compiuta da Heyon Chung questa notte. Non tanto per l’avversario odierno sconfitto ma per il cammino fatto fin qui.
PRIMO SET – Il match con Sandgren è abbastanza chiuso e si gioca davvero su pochi punti, ma già nel terzo gioco del primo set arriva il break da parte di Chung, alla seconda palla break consecutiva. L’americano prova subito a rientrare in partita, ma è bravo il suo avversario a evitare l’immediato contro break, annullando le due occasioni. Per il resto il primo set offre ben poco, se non ulteriori due chance per il numero 58 del mondo per bissare il vantaggio. Primo set in cui Sandgren non ha particolarmente brillato al servizio, mettendo a referto poco più del 50% di prime in campo.
SECONDO SET – Nel secondo set parte forte il coreano, che trova il break nel game inaugurale. Sandgren è bravo a non scomporsi e riacciuffa subito il risultato. Si continua a giocare con grande intensità e come un fulmine a ciel sereno è l’americano a trovare il break nell’ottavo game che lo porta a servire per il secondo set. Sul più bello, però, rientra in corsa Chung che trova immediatamente il controbreak. Si arriva la tie-break, dove i primi 8 punti si distribuiscono in maniera perfettamente alternata. È infine l’asiatico ad avere per primo il set point, trasformato dopo un set durato oltre un’ora.
TERZO SET – Nel terzo parziale è Sandgren il primo a trovare le occasioni per passare avanti, nel terzo game, ma entrambe le palle break vengono annullate magistralmente da Chung, che porta a casa il gioco. Break che non tarda ad arrivare: è proprio nel game successivo che il coreano riesce a strappare il servizio allo statunitense alla quinta occasione, dopo che Sandgren era riuscito a risalire con successo dal 15-40. Chung tiene a zero i successivi due turni di servizio ma è nel non che rischia di rimettere in piedi l’avversario. Dopo aver vanificato tre match point consecutivi, infatti, concede all’avversario due occasioni per il controbreak, fatalmente mancate dal numero 97 del mondo. Al quinto match point, infine, il coreano chiude una volta per tutti i conti e si prepara ad affrontare in semifinale il vincitore del match tra Berdych e Federer.