Barbadillo: “Per Nadal è inaccettabile barare. D’ora in poi reagiremo alle accuse di doping”

Il manager di Nadal parla delle accuse mosse al campione di Manacor: "Rafa è stanco, la denuncia era l'unica strada".

La stagione 2016 è iniziata nel segno delle polemiche più che delle prestazioni sportive, partendo dal caso scommesse sollevato durante gli Australian Open, al recente caso Sharapova.

In mezzo alle polemiche legate alla positività delle russa, ci è finito anche Rafa Nadal, su cui sempre si è, più o meno velatamente, dubitato delle sue prestazioni.

A tal proposito, anche Benito Perez Barbadillo, storico manager del mancino di Manacor, ha detto la sua in una lunga intervista:

“Quando inizi a vincere è ‘normale’ che gli altri inizino a dubitare di te, ma per Rafa barare è qualcosa di inaccettabile“.

Barbadillo ha continuato parlando dell’attuale stato d’animo del mancino, dopo l’accusa di doping da parte dell’ex ministro alla Salute francese.

L’ha vissuto male, molto male. Ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ora ogni volta che qualcuno farà accuse del genere, Rafa agirà di conseguenza. Prima abbiamo esitato, pensavamo che fosse meglio non fare nulla per non fare pubblicità a queste persone, perché dopo è peggio. Ma quando si tratta di qualcuno che aveva grande responsabilità in campo politico e che in teoria dovrebbe conoscere le regole, è una cosa seria. Rafa ha deciso di sporgere denuncia. Il nostro avvocato dalla Spagna ha già contattato gli avvocati in Francia“.

Anche l’ex tennista austriaco Daniel Koellerer tempo fa aveva detto che Nadal si dopava. “Lui non ha credibilità!”, commenta Barbadillo, “è stato squalificato a vita dal circuito (non gioca dal 2011 per partite truccate). Citare uno come lui… non capisco”.

Benito dice di sapere che le accuse di doping non sono condivise da tutta la Francia: “Sappiamo bene che non si tratta della Francia in generale, ma solo di alcune persone. Rafa sa e dice che è molto rispettato e amato in Francia. Noi amiamo la Francia! Rafa e Toni dicono: ‘è tutto molto sorprendente’, perché siamo amati in Francia. La Francia è per Rafa la sua seconda casa! Ha anche ricevuto molto sostegno dai giocatori francesi. Guy Forget per esempio ci ha chiamati. Tutto questo non è giusto. L’immagine che ha Rafa è quella di un campione con un palmarès e i risultati che conosciamo“.

La denuncia contro la Bachelot è un modo per difendere l’immagine e l’onorabilità di Nadal? “Credo sia necessario cominciare a mettere dei limiti: non puoi dir nulla. E la società in generale deve vedere quali sono le conseguenze quando si dicono cose false – oggi ancora di più, con internet e tutto il resto. E’ molto grave accusare qualcuno di un crimine. Il doping è una cosa molto, molto seria. Ora spetterà agli avvocati vedere come sviluppare tutto. E insisto che non è giusto. Qui c’è un caso di doping con Maria Sharapova e ancora non sappiamo perché dovremo aspettare il giudizio, ma si ritorna ancora su di noi! Perchè? Quindi, ora è finita e dovranno pagare le conseguenze. Rafa è stanco di ciò. Ha lavorato così duramente per tutta la sua carriera…“.

Com’è possibile pensare che Rafael Nadal possa essere dopato? “Forse il suo stile di gioco, ma quando si inizia a vincere tanto ognuno di noi ha dei dubbi. Cosa si può fare? Niente. Ora è difficile gestire tali situazioni con tutto quello che è successo nel ciclismo. Rafa è sempre stato esemplare nel suo comportamento e per di più coi valori che ha è inaccettabile per lui barare e questo vale per tutti, il tennis, golf e altri sport. Ciò gli fa male e ne ha abbastanza“.

Questa situazione però, secondo Barbadillo, non condiziona Rafa sul campo da tennis: “Rafa è ben concentrato sul suo torneo. E’ qui per giocare a tennis. Il suo problema piuttosto è ritrovare il suo gioco per vincere di nuovo. E questo non si sa… bisogna aspettare. Penso che ci sarà il punto di svolta in un momento quest’anno. Il Roland Garros resta un torneo speciale per lui, ma l’anno non si decide lì e ci sono tanti tornei prima”.

Rafa questa notte scenderà in campo contro il connazionale Nando Verdasco al Master 1000 di Indian Wells, per vendicare la sconfitta patita agli Australian Open.

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