Il 2020 di Alexander Zverev, con le prestazioni messe in campo all’ATP Cup, sembrava essere iniziato non nel migliore dei modi. Il tedesco, invece, A Melbourne, ha stupito un po’ tutti riuscendo a centrare la prima semifinale in carriera di uno Slam. In questi giorni, Proprio a proposito del cammino australiano di Zverev, il connazionale, ex campione Boris Becker, ha voluto dire la sua: “Nella partita contro Wawrinka è stato bravo a non scoraggiarsi dopo aver perso i primi 5 giochi del primo set, ha reagito bene, accettando la sfida e mostrandosi mentalmente preparato ad una situazione del genere. A partire da quel momento, ha avuto maggior confidenza”. Becker, da capitano del team tedesco nell’ATP Cup, aveva assistito alla disastrosa partenza della stagione di Zverev, il quale aveva perso tutte e tre le partite disputate nel girone, mettendo in campo delle prestazioni insufficienti soprattutto per quanto riguarda i propri turni di battuta, durante i quali aveva commesso un numero esorbitante di doppi falli. Ma quello sceso in campo qui a Melbourne, nel primo slam di stagione, è stato un altro Zverev: il tedesco si è presentato in una rinnovata versione di sé, mostrandosi migliorato sia dal punto di vista del gioco, in primis nel fondamentale del servizio, che nell’atteggiamento (ricordiamo quando nell’ATP Cup si era scagliato verbalmente contro il padre-allenatore). Sul torneo del 22enne di Amburgo, Becker, che è stato spesso accostato a lui come possibile allenatore, ha aggiunto: “Ha fatto grandi passi in questo torneo e il pubblico lo ha visto. Ha conquistato tanti fans qui grazie al suo humor, cosa rara in un tedesco, e al fantastico gesto di donare denaro alle vittime degli incendi Australiani. Si sta mostrando maturato come tennista qui e questo è anche grazie a suo padre che è il miglior allenatore per lui.”
Nella semifinale di ieri, Zverev è stato sconfitto dall’amico Thiem, il rappresentante della Next Gen che sembra forse il più maturo e pronto all’attacco ai Big 3. I due hanno dato vita ad un’intensa battaglia e, dopo i primi due set, vinti uno a testa, Dominic si è mostrato più coraggioso, riuscendo ad avere la meglio sul suo avversario e regalandosi così la finale contro Djokovic. Dopo la sconfitta, Zverev ha ammesso di essere stato meno incisivo dell’avversario nei punti importanti del match e, nonostante si sia detto ovviamente dispiaciuto per aver mancato la prima finale in uno slam, ha riconosciuto di aver disputato un grande torneo. In effetti, dopo le belle stagioni 2017-2018 culminate con la vittoria delle Finals di Londra, Zverev, che sembrava candidarsi come paladino e più concreto della Next Gen, ha offerto prestazioni non all’altezza delle aspettative nel 2019. In tutti questi anni, il fattore comune sembrava però essere lo stesso: una sorta di maledizione che aleggiava su Zverev nei tornei dello Slam, il quale era riuscito ad ottenere come risultato migliore i quarti di finale al Roland Garros. Quello fatto qui a Melbourne da Zverev è sicuramente un grande passo in avanti, frutto, come lui stesso ha dichiarato, di un carico di aspettative sulle sue spalle che si era alleggerito, e da cui il tedesco può e deve ripartire per costruire una stagione 2020 in cui potrebbe riservarci sorprese. Il 22enne di Amburgo si è mostrato costante nell’innalzare e mantenere un ottimo livello di tennis, ma, più che mai, come sostenuto de Becker, è apparso cambiato e migliorato in ciò che potrebbe essere la base più importante per creare un futuro stellare: l’atteggiamento dentro e fuori dal campo. Con la nobile (e non scontata per un ragazzo di 22 anni) promessa di donare l’intero montepremi alle vittime degli incendi in caso di vittoria finale, infatti, Zverev si è mostrato un ragazzo maturo e dai grandi valori ed è riuscito nell’altra grande impresa di far breccia nel cuore di tutti i tifosi australiani, e non solo.