Matteo Berrettini chiude in bellezza un 2019 strepitoso, divenedo il 1° tennista italiano della storia a vincere un match di singolare durante le ATP Finals, lì dove sia Adriano Panatta che Corrado Barazzutti avevano fallito. Il successo è arrivato in due set (7-6(3) 6-3) contro l’austriaco Dominic Thiem, già qualificato da primo del girone dopo le due vittorie su Novak Djokovic e Roger Federer nei giorni scorsi. Per Berrettini invece già c’era la certezza dell’eliminazione ma questa vittoria gli ha comunque fruttato 200 ulteriori punti in classifica oltre alla bellezza di 215.000$ in più rispetto al “cachet partecipazione”. Ma guai a staccare ora la spina: sarà necessaria infatti un ultimo sforzo per affrontare al meglio la Coppa Davis, che si terrà la prossima settimana in quel di Madrid.
THIEM – “Penso, ovviamente, di aver accusato un po’ la fatica delle prime due partite, e poi era anche difficile considerato che sapevo già di essermi qualificato. Tutta l’attenzione e l’adrenalina sono state ridotte un po’. Naturalmente, ho provato a vincere ma allo stesso tempo sapevo nella mia testa che dovevo pensare anche in vista del match di sabato, perché ovviamente è quella la partita più importante.
Vengo anche da una lunga stagione, quindi il mio obiettivo è quello di far funzionare il mio fisico al 100% sabato, e non sarebbe stato molto intelligente se oggi fossi rimasto in campo per tre ore. Penso che forse questo torneo sia il più difficile da vincere, perché devi battere i primi cinque giocatori. Okay, puoi permetterti di perdere una partita forse, ma sono sicuro al 100% che se vinci questo torneo dopo puoi vincere qualsiasi altro titolo. In più credo che se vinci le Finals, questo ti darà moltissima fiducia non solo per gli Australian Open, che è il torneo più prossimo ma anche per l’intero anno successivo”.
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BERRETTINI – “Quando era Under 10 me lo dicevo di voler diventare numero uno… Adesso però è difficile. La top ten e il Masters per me fino pochi mesi fa erano qualcosa di impensabile e irraggiungibile. Però sono un tipo ambizioso quindi dico ‘perché no’. Lavorerò per essere sempre migliore e probabilmente non mi sarò accontentato nemmeno se dovessi arrivare in Top 5. Però non è un obiettivo che mi pongo in fase di preparazione, ci sono tante altre cose che devo migliorare prima di poter pensare alla classifica.
È stato un grande torneo. Prima dell’inizio della settimana, io e il mio team abbiamo parlato un po’ e ci siamo detti: godiamoci questa settimana. Essere qui non era un obiettivo all’inizio dell’anno. Anche prima degli US Open non mi aspettavo quello che è poi successo. Non ci stavo pensando. Sapevo che stavo giocando bene dalla primavera durante la stagione su terra. Ma è pazzesco che sia successo tutto questo. Sono felice”.