Al torneo ATP di Madrid, Matteo Berrettini ha superato un ostacolo complicato come Marcos Giron dopo una maratona di quasi tre ore, terminata con il punteggio di 6-7(3) 7-6(6) 6-1. Un successo sofferto e carico di significati, che lascia però più interrogativi che certezze sulle condizioni fisiche del tennista romano.
L’inizio del match sembrava promettente per Berrettini, capace di tenere agevolmente i suoi primi turni di servizio. Eppure, la gestione dei momenti chiave si è rivelata deficitaria: nel primo set, Matteo ha sprecato due palle break e addirittura tre set point consecutivi sul 5-4. Errori pesanti che hanno condotto inevitabilmente al tie-break, dove un Giron più lucido ha approfittato degli errori del romano, chiudendo 7-3.
Nel secondo set la situazione si è fatta ancora più intricata. Berrettini ha dovuto inseguire contro un Giron ordinato e solido, capace di mettere pressione con continuità. L’azzurro ha tremato più volte, ritrovandosi a due punti dalla sconfitta, ma ha saputo aggrapparsi al servizio e a qualche sprazzo di classe. Arrivati di nuovo al tie-break, dopo aver mancato due set point, è servito un terribile doppio fallo dell’americano per rimettere tutto in parità.
Proprio al termine del secondo parziale, però, è arrivato il campanello d’allarme: Berrettini ha chiamato l’intervento del fisioterapista per un problema al fianco sinistro, zona purtroppo ben nota per i suoi precedenti infortuni muscolari. Un massaggio rapido e qualche espressione preoccupata hanno fatto temere il peggio.
Nonostante tutto, al rientro in campo Berrettini ha cambiato volto: senza forzare il servizio, ha iniziato a colpire con più fluidità e precisione, approfittando anche del crollo mentale di Giron, che ha perso fiducia e lucidità. L’italiano ha strappato due break consecutivi, volando rapidamente sul 4-0 e chiudendo il terzo set 6-1, sotto gli occhi stupiti del pubblico madrileno.
Se da un lato la vittoria rappresenta un enorme sollievo, dall’altro lascia in eredità tante domande. Il fastidio muscolare accusato da Berrettini non è un dettaglio trascurabile, soprattutto considerando che tra pochi giorni si giocherà il torneo di Roma, appuntamento fondamentale per lui.
Il match con Giron ha mostrato un Berrettini a tratti brillante — soprattutto nella varietà di colpi, come i frequenti slice di rovescio e alcune smorzate perfette — ma anche un atleta non al meglio della condizione. Come sottolineato da alcuni osservatori, “qualcosa stonava fin da subito, sembrava non riuscire ad appoggiarsi con decisione alla palla, forse per un feeling non perfetto con la superficie”.
Al terzo turno lo attende ora un avversario ostico come Jack Draper, ma la vera domanda è: Berrettini riuscirà a scendere in campo? La prudenza suggerirebbe di pensare già a Roma, ma solo lui e il suo staff potranno decidere la strada migliore.
In ogni caso, una cosa è certa: la voglia di lottare non manca mai a Matteo, anche nei giorni più complicati.
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