Un esordio che dà fiducia
Matteo Berrettini ha inaugurato la stagione sulla terra rossa con un successo incoraggiante, superando l’argentino Mariano Navone al primo turno del Masters 1000 di Monte Carlo. In poco meno di due ore, il romano si è imposto con un doppio 6-4, confermando una condizione fisica solida e una crescente fiducia nei propri mezzi.
Nonostante non sia la sua superficie prediletta, Berrettini ha mostrato di potersi adattare bene anche al rosso, pur con qualche fisiologica incertezza: “Era la prima partita sulla terra, e la terra è così. Non ho chiuso uno smash che probabilmente avrei dovuto chiudere e poi per due punti prendi un break e si riapre tutto”, ha ammesso con onestà il finalista di Wimbledon 2021.
Sul 4-1 del secondo set, un passaggio a vuoto aveva riacceso le speranze di Navone, ma Matteo ha saputo reagire con lucidità e determinazione: “Ho continuato a fare le cose giuste. La cosa che vuoi di più è vincere, e sono molto contento di come ho reagito”. A dare ulteriore forza alla sua prestazione, anche il sostegno del pubblico: “L’aiuto dei tifosi è stato fondamentale per evitare guai”.
Un ritorno che profuma di rivalsa
Dopo una stagione travagliata nel 2023, il tennista azzurro sembra aver ritrovato quella continuità che gli era mancata. Il lavoro con il nuovo preparatore Umberto Ferrara comincia a dare i suoi frutti, e la fiducia si riflette non solo nei risultati, ma anche nelle parole: “Fisicamente sto molto bene e sono tornato a giocare con la giusta continuità”.
Pur essendo noto per il suo gioco esplosivo sull’erba, Berrettini rivendica un rapporto più profondo con la terra di quanto si possa pensare: “Sono competitivo un po’ ovunque. Sono cresciuto sulla terra, mi piace. E poi, parliamoci chiaro, giocare in posti come Montecarlo, Madrid, Roma e Parigi è qualcosa che mi motiva tantissimo”.
L’esultanza di Matteo Berrettini 🇮🇹 dopo il successo contro Mariano Navone 🇦🇷, che gli regala un super 2T contro Alexander Zverev 🇩🇪🔥 pic.twitter.com/Qdxw4wV3G5
— Giovanni Pelazzo (@giovannipelazzo) April 7, 2025
Ora Zverev: il sapore della sfida
Il prossimo ostacolo si chiama Alexander Zverev, numero 2 del mondo e primo favorito del tabellone. Una sfida di alto livello che Berrettini affronta con la mentalità giusta: “Ci sono i presupposti per andare a caccia dell’impresa. Mi alleno proprio per questo tipo di partite”.
I precedenti parlano chiaro: sei sfide tra i due, con quattro vittorie del tedesco e due successi per Berrettini, entrambi senza perdere un set — a Roma 2019 e a Wimbledon nel 2023. “Contano, perché so che posso farlo di nuovo”, ha dichiarato con sicurezza. E anche se “Sascha ama controllare il gioco da fondo campo”, Matteo è pronto ad alzare il livello.
Zverev non attraversa un momento particolarmente brillante, ma resta un avversario temibile: “Ha fatto finale all’Australian Open, ha fiducia nel suo tennis. Quando non vinci tantissime partite un pochino di dubbi ti vengono, ma i grandi campioni nei momenti che contano tirano fuori il meglio”.
Oltre la superficie
Interessante la riflessione del romano sul suo rendimento sulle varie superfici: “Sull’erba ho espresso un livello molto alto, ma ci sono meno specialisti. Sulla terra invece sono cresciuto, e la mia carriera è sempre stata caratterizzata dalla capacità di fare punti ovunque”. Una versatilità che fa di lui un giocatore completo, capace di adattarsi e competere ai massimi livelli in qualsiasi contesto. Un piccolo fastidio al gomito, contenuto con una fascia, non sembra preoccupare l’azzurro, che guarda avanti con determinazione.
Verso l’impresa
Berrettini si presenta all’appuntamento con Zverev forte di una prestazione positiva, di una condizione in netta crescita e di una consapevolezza ritrovata. Il confronto con uno dei migliori al mondo rappresenta un banco di prova ideale per misurare i progressi compiuti. Come ha detto lui stesso, “so che sarà una battaglia, ma mi alleno proprio per questo tipo di partite”. E, conoscendolo, non si tirerà certo indietro.