Jenson Brooksby ha accettato una sospensione dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency) in quanto accusato di aver mancato a tre controlli antidoping negli ultimi 12 mesi. Il tennista statunitense per rendere nota questa decisione ha scelto di affidarsi ai suoi profili social e alla rivista statunitense AP. A quest’ultima Brooksby ha rilasciato un’intervista in cui ha raccontato gli ultimi mesi difficili, tra problemi fisici – un’operazione al polso destro ed una a quello sinistro – e la separazione dal suo storico allenatore, Joseph Gilbert.
“Dall’Australia sto vivendo il periodo peggiore della mia vita, dovendo affrontare diversi problemi. I polsi erano distrutti. Contemporaneamente ho lasciato il mio coach, che mi allenava da quando avevo 7 anni. Ma professionalmente e personalmente questa era la cosa giusta da fare. E poi c’è questa cosa del doping, tutto in questo periodo. Inoltre ho anche affrontato problemi personali. Non vedo l’ora di tornare in campo e nel circuito per mettermi tutto alle spalle”
La sospensione accettata da Brooksby non è un’ammissione di colpe, come specificato dallo stesso giocatore.
“La sospensione provvisoria non è un’ammissione che io abbia commesso qualcosa; il contrario, ho negato quest’accusa e sono in attesa di un arbitrato con un tribunale indipendente. Il protocollo del programma Anti Doping esiste per proteggere l’integrità del nostro sport, e io rispetto e supporto questo protocollo”.
Brooksby non gioca dagli Australian Open 2023. Nel primo Slam stagionale l’americano è stato autore di una grande sorpresa al secondo turno, eliminando il tre volte finalista Major Casper Ruud. Nell’incontro successivo lo statunitense è uscito sconfitto dal derby contro Tommy Paul, poi semifinalista di quel torneo. Da allora Brooksby è stato costretto a rimanere lontano dal campo prima per un infortunio al polso destro, e poi a quello sinistro, che l’hanno obbligato a sottoporsi ad alcuni interventi chirurgici. Vedremo quando il tennista USA potrà tornare in campo.