Cambio al vertice per Goffin

David Goffin ha annunciato l'interruzione della sua collaborazione con Thomas Johansson. Fin dove può spingersi il belga nella prossima stagione?

Con un breve comunicato diffuso tramite i social network, David Goffin ha sollevato dall’incarico di allenatore Thomas Johansson, assunto ad inizio anno fondamentalmente per il raggiungimento di due obiettivi: l’ottenimento del primo quarto di finale in un torneo dello Slam e l’insediamento nella top ten. Il primo step è stato superato al Roland Garros, dove Goffin si è fermato proprio ai quarti; il secondo invece è stato solamente sfiorato, poiché il belga è riuscito a spingersi sino all’undicesima posizione del ranking. I motivi della scelta non sono stati ancora resi noti, nonostante le varie indiscrezioni. A fianco del tennista resta comunque la storica guida Thierry Van Cleemput.

RANKING E PROGRESSI – Il ventiseienne belga ha avuto quest’anno grande continuità di risultati, specialmente nella prima parte della stagione. Oltre ai già citati quarti di finale al Roland Garros, a referto per lui anche due semifinali sul cemento americano a Miami ed Indian Wells. Goffin ha iniziato l’anno da numero 16 della classifica mondiale, concludendolo da 11, grazie proprio ad un rendimento più costante lungo tutto l’anno. Essersi spinto fino a tal punto, gli ha permesso anche di disputare un match alle Finals, seppur da riserva al posto dell’infortunato Monfils.

LE ARMI DEL BELGA – Il nuovo percorso iniziato con Johansson era fondato su un assunto di base piuttosto semplice ma efficace: valorizzare ed esaltare i punti di forza del suo gioco. Così, il rovescio bimane è divenuto il fulcro della manovra del belga, grazie anche ad una spiccata predisposizione nell’anticipo e con cui riesce ad adattarsi in modo egregio a tutte le superfici; molto efficace anche l’esecuzione del drop, mascherato a meraviglia fino all’ultimo, e la variazione in back. A dispetto dell’altezza (1,80 m), poi, Goffin dispone di un buon servizio: più piatta la prima, più lavorata la seconda. C’è invece da lavorare maggiormente sul dritto, preparato con un’apertura piuttosto ampia che genera colpi più arrotati e meno penetranti; va migliorata in particolare la pesantezza di palla, a tratti inadeguata alla situazione di gioco.

DOVE PUO’ ARRIVARE? – La top ten è un obiettivo tangibile e decisamente realistico, considerata anche la forte volontà in tal senso. Sono poco meno di trecento i punti che lo separano da Tomas Berdych, attuale numero 10. L’aspetto più complesso riguarda l’elevata concorrenza. Di quelli al vertice, ragionevolmente solo Monfils potrebbe andare incontro ad un calo importante; viene difficile immaginare un’altra stagione del genere per il francese. Andranno poi valutate le condizioni di Nadal e Federer, che non appaiono restii nel mollare la scena ed in più, tennisti come Tsonga, Kyrgios, Pouille e Zverev non staranno di certo lì a guardare.

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