Ho avuto la fortuna di assistere a due giorni della prima edizione del challenger di Trieste. Edizione riuscita perfettamente: tanto pubblico (nonostante il virus) e tante belle partite. Livello tecnico veramente molto alto per essere un torneo di questa fascia, grazie soprattutto al miglior 18enne al mondo, il nostro Lorenzo Musetti, e al miglior under 18 al mondo Carlos Alcaraz Garfia. I due sono stati protagonisti di una semifinale di livello straordinariamente alto dove ha prevalso lo spagnolo (6-3 al terzo set) che poi avrebbe vinto il torneo. Di Musetti ho già scritto a dicembre, ma va detto che Lorenzo ha fatto progressi enormi in questo mutilato 2020 tennistico e probabilmente senza lo stop dovuto alla pandemia sarebbe già entrato nei primi 100 al mondo. Sì, forse esagero, ma il ragazzo italiano ha qualità tennistiche notevoli e sono abbastanza convinto possa scalare il ranking velocemente.
Dicevamo però che la vittoria del torneo è andata al 17enne Alcaraz. Molti media con poca fantasia hanno invocato il nuovo Nadal. Paragone che non sta in piedi in quanto i due sono diversissimi come stile di gioco. Carlos Alcaraz Garfia ricorda molto più da vicino Juan Carlos Ferrero, che guarda caso è il suo allenatore. Si assomigliano veramente molto come tipologia di gioco: Alcaraz ha due ottimi fondamentali da fondo dove è in grado di spingere e chiudere con entrambi i lungolinea, possiede un gran tocco ed è in grado di giocare delle smorzate millimetriche con gran facilità, è molto intelligente in campo e sa variare molto bene il gioco anche utilizzando il topspin. Sembra già ora un giocatore esperto e navigato che sa fare quasi sempre la cosa giusta al momento giusto. E poi dal vivo quella palla scorre a meraviglia, soprattutto nel match contro Viola e l’argentino Etcheverry (discreto prospetto classe ’99) la differenza di palla era evidente: molto più pesante e filante quella del teenager spagnolo. Carlos ha trionfato in un challenger partendo dalle qualificazione e diventando a 17 anni e tre mesi uno dei più giovani a riuscirci.
Che futuro potrà avere? Nel breve, il futuro è il challenger di Cordenons di questa settimana, dove potrebbe pure trionfare di nuovo. I protagonisti sono grosso modo gli stessi e lui ha ottime possibilità di fare doppietta, e poi ci saranno le qualificazioni del Roland Garros. Nel frattempo può festeggiare il best ranking al numero 217. Per quanto riguarda il futuro prossimo diciamo che tutti gli ingredienti fanno pensare che siamo davanti ad un piccolo predestinato, un top 10 abbastanza certo nonchè un futuro grandissimo protagonista del mattone tritato. Non ha molti dubbi nemmeno il suo allenatore Juan Carlos Ferrero, uno che ha vinto il Roland Garros nel 2003 ed è stato numero 1: “Carlos ha lavorato duro, è migliorato anche fisicamente e gioca un tennis di alto livello. Sento che è in fiducia ed è consapevole di poter competere con giocatori più grandi e di classifica più alta della sua”
Potrebbe bruciare le tappe il suo allievo ed entrare rapidamente nei 100 e già l’anno prossimo diventare protagonista nel circuito ATP? Ferrero non si sbilancia: “Il tennis è cambiato molto rispetto a quando giocavo io. Una volta era più facile emergere intorno ai 18 anni. Spero che le giovani stelle del circuito Junior possano bruciare le tappe arrivando presto ai vertici tra i professionisti”. Sembra essere molto sicuro di sè il ragazzino spagnolo che senza molti ha dubbi ha detto recentemente di sentirtsi già prontissimo per il tour: “Penso di poter già giocare ad alti livelli. Sono pronto per competere nel circuito ATP”.
Visto il livello espresso questa settimana difficile dargli torto. Se c’è da trovare un limite al gioco attuale di Alcaraz lo si può trovare nel servizio che, al momento, non è incisivo quanto dovrebbe e probabilmente contro giocatori di alto livello potrebbe essere troppo aggredibile ma siamo certi che arriveranno rapidi miglioramenti anche in quel settore. Nel frattempo aspettiamo e vediamo, ma non è impossibile che tra un mesetto Carlos Alcaraz possa già partecipare al suo primo slam a Parigi.