Una vittoria attesa a lungo
Carlos Alcaraz ha finalmente rotto il tabù di Monte-Carlo. Dopo diverse partecipazioni senza successi, il giovane fenomeno spagnolo ha conquistato la sua prima vittoria nel prestigioso Masters 1000 monegasco, superando in rimonta Francisco Cerúndolo con il punteggio di 3-6, 6-0, 6-1. Una prova di forza, ma soprattutto di maturità tattica e mentale, che lo rilancia nella corsa al titolo sulla sua superficie preferita: la terra battuta.
“Non ero nervoso, ma parliamo comunque di uno dei pochi tornei in cui non avevo ancora vinto una partita. Finalmente ho ottenuto la mia prima vittoria a Monte-Carlo. Voglio arrivare lontano”, ha dichiarato in conferenza stampa. E i segnali sono tutti incoraggianti: dopo un primo set difficile, Alcaraz ha saputo cambiare pelle, dominando il secondo e il terzo parziale con autorità.
Il cambio di marcia: aggressività e controllo
La chiave della svolta, secondo lo stesso Alcaraz, è stata l’aggressività. Dopo un avvio timido, il murciano ha deciso di prendere in mano il gioco. “Nel primo parziale cercavo solo di entrare nel match, trovare un buon ritmo e costruire scambi lunghi, ma questo mi ha penalizzato. Ho cambiato completamente approccio iniziando a giocare in modo più aggressivo”, ha spiegato.
Il momento cruciale è arrivato all’inizio del secondo set, quando ha salvato palle break nel primo game. Da lì in poi, ha iniziato a rispondere più vicino alla linea e a mettere pressione costante sul servizio dell’avversario: “Ho iniziato a sentirmi davvero a mio agio, liberando il mio tennis naturale”. Il risultato è stato impressionante: appena un game concesso nei successivi due set.
Carlos Alcaraz with a gorgeous backhand down the line winner against Cerundolo in Monte Carlo.
On the money. 💴
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) April 9, 2025
Il ritorno alla terra battuta e l’essenza del tennis
Ma più ancora del risultato, quello che ha entusiasmato Alcaraz è stato il ritorno alla terra battuta, una superficie che sente profondamente sua, sia dal punto di vista tecnico che emotivo. “Sulla terra battuta si gioca il vero tennis”, ha affermato con convinzione. Per lui, è qui che il gioco mostra la sua anima più autentica: meno centrato sul servizio, più basato sulla costruzione e sulla resistenza mentale e fisica.
“Mi sono mancate le grandi battaglie, quelle che nascono quando il servizio perde centralità e ogni punto deve essere costruito”, ha raccontato con un sorriso. E con lo stesso entusiasmo ha citato uno scambio da 48 colpi tra Berrettini e Zverev: “È questo che mi piace guardare”. Lo ha detto con una frase che è già diventata un simbolo del suo stile: “Mi piace sporcarmi i calzini”.
Sguardo al futuro: Altmaier e l’ambizione
Dopo la vittoria con Cerúndolo, Alcaraz si prepara ad affrontare il tedesco Daniel Altmaier, avversario ostico sulla terra. “Sta attraversando un ottimo momento, ha fiducia ed è un giocatore molto insidioso su questa superficie”, ha ammesso, mostrando il consueto rispetto per l’avversario. Ma anche in questa occasione, il focus è su sé stesso: “Sarà fondamentale mantenere la concentrazione su ogni singolo punto. Ho imparato molto da questa partita e voglio applicarlo subito”.
Con lo sguardo rivolto al prosieguo del torneo, Alcaraz ha ribadito quanto questa vittoria abbia un sapore speciale: “Monte-Carlo è un torneo magnifico dove ho sempre sognato di poter brillare. Questa prima vittoria rappresenta una liberazione, ma è solo l’inizio del percorso”.