Una vittoria netta, ma soprattutto una ritrovata serenità
Dopo l’esordio sofferto contro Cerundolo, Carlos Alcaraz ha mandato un messaggio chiaro al circuito: il suo ritorno sulla terra battuta non sarà un semplice passaggio stagionale, ma una vera rinascita. Il 6-3 6-1 rifilato al tedesco Daniel Altmaier negli ottavi di finale del Masters 1000 di Monte-Carlo non è solo un risultato netto, ma la dimostrazione di un cambio di passo tecnico e mentale rispetto alla sua recente trasferta americana.
“All’inizio abbiamo giocato entrambi a un livello molto alto, con scambi lunghi e game combattuti. Ma alla fine del primo set ho trovato il mio tennis: aggressivo, preciso, cercando il dritto e usando il drop shot”, ha raccontato il numero tre del mondo ai microfoni di Tennis Channel. L’impressione è che, rispetto alla prova altalenante contro Cerundolo, Alcaraz abbia fatto tesoro delle sue sensazioni sul campo per tornare a giocare secondo la sua natura più autentica.
“Dimenticare la classifica e tutto il resto”
Il percorso di crescita dello spagnolo non è stato solo tecnico, ma anche psicologico. Reduce da un periodo difficile nei tornei americani – eliminato da Draper a Indian Wells e da Goffin a Miami – Carlitos ha confessato di aver sentito il peso delle aspettative, soprattutto in assenza di Jannik Sinner. “Pensavano che io e Zverev avremmo dominato, e forse questo ha generato una pressione eccessiva”, ha ammesso.
Adesso, però, il focus è tornato sul campo. “Ho capito che devo solo giocare a tennis. Amo questo sport, amo firmare grandi colpi e grandi partite. È inutile pensare alle statistiche o alla classifica. Sulla terra voglio solo esprimermi liberamente”. Una presa di coscienza che, unita al miglioramento delle sensazioni fisiche, lo sta trasformando nuovamente in uno dei principali candidati al titolo.
Spettacolo e solidità: il punto del torneo
Oltre alla concretezza, Alcaraz ha regalato al pubblico di Monte-Carlo anche momenti di pura estasi tennistica. Durante il match contro Altmaier, si è inventato un tweener spettacolare dopo un recupero in extremis, chiudendo poi il punto con un attacco in controtempo. Una giocata che ha fatto esplodere gli spalti del centrale Ranieri III e che è già stata ribattezzata da molti come il punto del torneo.
Un segnale anche simbolico: Alcaraz non è solo solido e determinato, ma ha ritrovato quella scintilla di genialità che lo rende unico. “Questo è il primo torneo sulla terra dell’anno, sapevo che sarebbe stato difficile all’inizio, ma sono contento dei progressi. Sento di stare migliorando partita dopo partita”, ha spiegato. E con Djokovic e Zverev già fuori dai giochi, Monte-Carlo potrebbe diventare davvero il suo terreno di conquista.
Fils, l’esame che può valere un manifesto
Adesso, ad attenderlo, ci sarà Arthur Fils. Un avversario in forma smagliante, unico a raggiungere i quarti in tutti i Masters 1000 giocati quest’anno. “Sarà un match nuovo per entrambi. Lui sta giocando benissimo, ho visto un po’ del suo incontro e mi ha impressionato. Ma non avrò paura. Giocherò il mio tennis, lo metterò sotto pressione. Sarà una grande battaglia”, ha dichiarato lo spagnolo.
Per Fils sarà un banco di prova decisivo, per Alcaraz un’opportunità per confermare che la sua primavera può davvero cambiare marcia. Con il pubblico dalla sua parte e l’autostima ritrovata, il murciano punta a fare di Monte-Carlo non solo un torneo da vincere, ma il punto di svolta della sua stagione.
Tra terra rossa e Netflix: il racconto continua
Alcaraz sarà anche il protagonista di un docufilm in uscita su Netflix, dal titolo My Way. “Sono molto curioso di vedere il risultato. Spero che possa essere qualcosa di buono per il tennis, ma anche per far vedere chi sono fuori dal campo”, ha raccontato. Un modo in più per avvicinare il pubblico, che già lo acclama come un beniamino.
Nel frattempo, il messaggio più importante l’ha già lanciato dal campo: il vero Alcaraz è tornato. E ha intenzione di prendersi la terra, un colpo spettacolare alla volta.