3 italiani sono scesi in campo nella seconda giornata dei sessantaquattresimi di finale al Masters 1000 di Madrid. È stato Lorenzo Sonego ad aprire le danze contro il tedesco Struff, ma è stato anche l’unico ad essere sconfitto tra i tre.
Una brutta partita quella disputata dall’azzurro contro il tedesco Jan-Lennard Stuff. Già dal terzo game del primo parziale si è trovato in svantaggio di un break e senza avere nemmeno un’occasione di contro break nel corso del set, il tedesco è stato capace di strappargli per la seconda volta il servizio nel corso del nono e ultimo gioco del parziale.
Nel secondo set, dopo un accenno di ripresa nel terzo gioco, con 3 palle break, di cui due consecutive, che sfortunatamente non è riuscito a sfruttare, Lorenzo si è sciolto come neve al sole cedendo ben 2 servizi e 5 game consecutivi al tennista tedesco che si è aggiudicato il secondo set con il punteggio di sei giochi a uno. Avversario di Struff al secondo turno sarà la trentaduesima testa di serie del torneo Ben Shelton.
Ad offrire sicuramente una migliore prestazione è stato di certo Marco Cecchinato, che è tornato alla vittoria in un Masters 1000 dopo due anni, dopo aver battuto l’ungherese Marton Fucsovic in due set in un’ora e quaranta due di gioco.
Dopo un inizio di partita turbolento con svariate palle break e un break per parte nei primi 4 game, le acque si sono calmate sino al decimo gioco sul 5-4 in favore dell’italiano, in cui Fucsovic ha offerto ben 2 set point che però Cecchinato non è riuscito a sfruttare. L’epilogo più corretto del parziale è stato il tie-break, in cui ad imporsi è stato proprio l’azzurro con il punteggio di sette punti a quattro.
Partenza a razzo nel secondo set da parte dell’ex numero 1 italiano che si è portato immediatamente avanti di un break e ha condotto senza nessun intoppo, eccetto la palla break salvata nel quarto gioco, fino alla vittoria finale. Prossimo avversario ai trentaduesimi di finale sarà l’australiano Alex De Minaur che nei 3 precedenti su terra ha avuto sempre la peggio contro l’azzurro.
Ma il vero e proprio MVP della giornata è stato senza ombra di dubbio il torinese Andrea Vavavassori, che a 28 anni dopo parecchio tempo passato a giocare nel circuito minore Challenger, alla prima apparizione in un Main Draaw di un Masters 1000 è stato capace di battere uno dei più forti giocatori della nostra epoca (anche se evidentemente non in condizione), Sir Andy Murray. Andrea aggredisce il match sin dal primo punto, portandosi rapidamente sul 4-0 e chiudendo il primo set 6-2 in 33 minuti, ad aiutarlo è sicuramente lo scozzese, molto nervoso e falloso a causa del rimbalzo della terra rossa della capitale spagnola.
L’inerzia della partita nel secondo set non cambia, Vavassori domina e si porta ancora in vantaggio di un break nel terzo game, fino al punteggio di quattro giochi a tre in suo favore. Dall’ottavo gioco del secondo parziale Murray inizia finalmente a giocare, riconquistando così il break subito in apertura di set.
Al tie-break Andrea gioca in maniera perfetta fino al 6-3 quando poi fallisce ben 3 match point consecutivi. Sul 6 pari Andy sbaglia una clamorosa volée concede un’altra chance di vittoria a Vavassori, che però fallisce nuovamente il match point. Alla quinta occasione, sull’otto a sette per il tennista azzurro, Murray sbaglia un’altra volée e così Vavassori ha chiuso per nove punti a sett. Al secondo turno, ad aspettare Andrea, ci sarà niente meno che l’ex numero uno del mondo Daniil Medvedev.
Tra gli altri scesi in campo, degne di nota sono le vittorie di Dominic Thiem in due set su Kyle Edmund; del giovanissimo russo Shevchenko sullo statunitense JJ Wolf con un doppio 6-4; del padrone di casa Zapata Miralles dopo 3 set molto lottati contro lo statunitense Mcdonald; e del fresco vincitore del torneo di Banja Luka, Dusan Lajovic, sull’australiano Kubler, per due set a zero.