Marin Cilic ha tante soddisfazioni di cui poter essere fiero: top 10 ATP inattaccabile, è arrivato in finale a Wimbledon ed ora può permettersi di guardare il futuro dall’alto della sua classifica. Il croato guarda alla prossima stagione con molta forza e serenità. E ciò traspare ancora di più dall’intervista che il numero 6 al mondo ha rilasciato a VL, sito croato, in cui parlato della sua stagione, della fine del rapporto con Bjorkman, della Coppa Davis, e di Borna Coric.
NO ALLENATORE – Traspare un enorme soddisfazione dalle parole del croato: «questa è stata la prima stagione che ho iniziato già da top 10, ed è terminata allo stesso modo. Un gran successo per me, posso dire di aver trovato continuità sia nell’allenamento, nel gioco e nella forma fisica. Sono rimasto in salute e di ciò non posso che essere contento». Un ruolo importante ce l’ha avuto anche Jonas Bjorkman, l’ex semifinalista di Wimbledon e US Open ha infatti rivestito un ruolo importante per Marin Cilic per l’anno e mezzo in cui hanno lavorato insieme, sebbene il loro rapporto si sia appena concluso: «Jonas mi ha aiutato tanto, però ho deciso di andare avanti perché, da un certo tempo in poi, non ci siamo più ritrovati sulla stessa lunghezza d’onda. Non ci sono stati altri motivi. Mi piace che il mio staff mi aiuti sempre a migliorare e, ad un certo punto, con Jonas non era più così». Tuttavia, un altro allenatore ad oggi non è nei piani di Marin Cilic, però più avanti verrà valutata ogni ipotesi: «non avere l’allenatore adesso non mi turba. C’è Ivan Cinkuš con cui mi alleno da anni e penso di potermi affidare a lui. Siamo entrambi croati, questo mi tranquillizza e rende tutto più facile. Certo, un allenatore è sempre importante specialmente per le valutazioni tattiche e penserò attentamente a chi affidarmi».
DAVIS – Rispetto al capitolo Davis, Cilic ha già detto che sarà un capitolo importante del suo programma del 2018: «stiamo ancora terminando la parte di pre-season. Giocherò inizialmente a Chennai, in India, poi andrò in Australia. Cambierò qualcosa a febbraio, giocherò infatti la Coppa Davis con i colori della mia Croazia, poi andrò in Sud America per quello spezzone di stagione sul rosso. Per la Croazia in Davis quest’anno ci sarò sempre. Il primo turno non sarà per niente agevole, il Canada è una bella squadra, con un nuovo capitano ed uno dei giocatori più promettenti al mondo come Shapovalov». Per quanto il primo singolarista di una squadra possa essere molto forte, la storia della Davis ha dimostrato che però serve un team con almeno un altro buon giocatore, e la Croazia, oltre al vecchietto Karlovic, ha uno dei più interessanti Nextgen: Coric: «Borna è forte e ha giocato bene, ma deve ancora crescere. Il suo approccio è buono e già sufficientemente maturo, a differenza di molti suoi coetanei, ma ancora deve imparare. Ad ogni modo, sono convinto che vedremo grandi progressi e molto probabilmente lo vedremo giocare in Davis quest’anno».