Mentre il circuito femminile si popola di nuove ed inaspettate protagoniste, il carrozzone dei sapiens pelosi conferma la propria tendenza al conservatorismo. Ad una settimana esatta dalle semifinali del Master 1000 madrileno, infatti, il penultimo atto degli Internazionali d’Italia ritrova ben tre dei quattro semifinalisti della rassegna iberica: Djokovic, Murray e Nishikori. Il solo intruso che sia riuscito ad intrufolarsi nell’oligarchico gruppetto ha il nome è le sembianze del 22enne francese Lucas Pouille, entrato nel tabellone principale solo grazie alla defezione del connazionale Tsonga.
A.Murray- L.Pouille– Prima sfida tra il decano scozzese ed il dubuttante transalpino. Il campione olimpico in carica giunge alla semifinale potendo vantare un percorso netto, facilitato da un tabellone tutt’altro che ostile. Murray si è sbarazzato facilmente di Kukushkin e Chardy, prima di regolare nei quarti di finale David Goffin. Molto più tortuoso il percorso che ha condotto Lucas Pouille fino al penultimo atto della rassegna capitolina. Il giovane francese era stato estromesso malamente dalle qualificazioni, sconfitto in due set da Kukushkin. Così com’è capitato a Granollers sia a Montecarlo che a Madrid, però, anche il francese ha ricevuto la medesima benedizione astrale, entrando nel tabellone direttamente al secondo turno, grazie alla diserzione dell’acciaccato Tsonga. Pouille ha rafforzato la propria alleanza con la dea bendata nel corso del torneo, agevolandosi del ritiro di Pico Monaco nei quarti di finale. Ciò detto, i meriti del 22enne francese non vanno sottaciuti. Pouille si è guadagnato le proprie fortune con il successo su David Ferrer, replicando l’impresa di Miami, quando il transalpino eliminò il valenciano al termine di una furiosa battaglia. Il francese nel corso di quest’ultima settimana ha confermato di avere tutte le potenzialità per potersi aggregare alla comitiva dei futuri colonizzatori del circuito ATP. Per lui oggi non ci sarà storia, ma se saprà mantenere questo livello di gioco per tutto l’arco della stagione, un posto tra i primi 20 è tutt’altro che utopico.
N.Djokovic- K.Nishikori– Come detto in apertura, la semifinale tra il serbo ed il nipponico rappresenta una replica a distanza di una sola settimana dall’ultimo precedente madrileno. Nole è reduce dalla formidabile dimostrazione di forza offerta contro Nadal, mentre Nishikori ha addomesticato nella sessione serale Dominic Thiem. A Madrid il serbo regolò Special Kei in due set, dando l’impressione di avere sempre sotto controllo la gestione dell’incontro. Nell’occasione il giapponese sfoderò una prestazione di ottimo livello, insufficiente però per fronteggiare il numero 1 del mondo. Molte delle speranze di Nishikori saranno dunque legate ai postumi che avrà lasciato la prosciugante sfida con Rafa Nadal. Dubitiamo che il serbo possa replicare un deficit d’attenzione in stile Bellucci, ma la sfida con il maiorchino sicuramente avrà lasciato delle tossine, se non a livello fisico sicuramente dal punto di vista mentale. Una partenza aggressiva di Nishikori potrebbe complicare i piani di Djoker, dando vita ad un match meno scontato di quanto si possa pronosticare.