La corsa di Flavio Cobolli nell’ATP 250 di Montpellier si ferma ai quarti di finale: l’azzurro non è riuscito a superare l’ostacolo rappresentato da Borna Coric, numero 4 del seeding. Il croato ha avuto la meglio in due set, vincendo l’incontro con il punteggio di 6-3, 6-4 in un’ora e trentasei minuti di gioco.
Il primo set è stato deciso dal break ottenuto da Coric nel primo turno di servizio di Flavio, che ha annullato una palla break con un ace ma nulla ha potuto sulla seconda. Il secondo parziale ed il match vengono decisi nel terzo gioco, con Cobbo che ha regalato il break a Borna con un doppio fallo dolorosissimo. La partita è stata decisamente gradevole perché si è visto del tennis di alto livello da entrambe le parti: proiezioni a rete, palle corte, soprattutto da parte dell’italiano, lungolinea ed incrociati vincenti, difese estreme e scambi mozzafiato, soprattutto per i ragazzi in campo che non si sono risparmiati per nulla.
Coric ha vinto perché in questo momento è semplicemente un pizzico superiore all’italiano: grazie al servizio più incisivo è riuscito a comandare meglio gli scambi nel proprio turno di battuta, ed in risposta l’abilità nello stare con i piedi in campo ha favorito il suo gioco in pressione che gli ha consentito di ottenere punti con improvvise accelerazioni od inducendo Flavio all’errore.
La predominanza del croato è evidenziata dal numero maggiore di palle break ottenute, nove contro le tre dell’italiano di cui due convertite, mentre Cobbo non è riuscito da parte sua a sfruttare le occasioni avute a disposizione, una nel primo set e due nel secondo parziale, entrambe nel sesto game.
In ogni caso Flavio è stato comunque molto bravo, perché da gran combattente qual è l’italiano non ha mai smesso di lottare per un solo secondo. Giusto per sottolineare la combattività del nostro classe 2002, sul 5-3 a favore del croato, Flavio in battuta si è trovato sullo 0-40 ma è riuscito ad annullare i tre match point e a vincere il game con cinque punti consecutivi, di cui gli ultimi tre ottenuti grazie al servizio.
Al di là del risultato odierno, lo Slam australiano ed il torneo francese ci restituiscono un Cobolli in versione potenziata. Con tanto lavoro ed impegno è riuscito a trasformarsi in giocatore anche da superfici veloci, vero tallone d’Achille dell’azzurro che fino a poco tempo era in primis un tipico tennista da terra rossa. I meriti sono certamente da attribuire al Cobbo ed al papà coach Stefano, ma forse la spiegazione di questa notevole evoluzione ha un nome ed un cognome ben preciso, Matteo Fago, secondo coach di Flavio, suo sparring durante gli allenamenti, ma soprattutto tennista Open veramente forte sul veloce, dove spesso furoreggiava e conquistava tornei su tornei: l’italiano non ha avuto una grandissima carriera ATP, ma certamente è stato in grado di svelare pian piano al giovane allievo i segreti per destreggiarsi ad altissimo livello anche sulle superfici rapide.
Roberto “ItalyFirst” Eusebi