La prima edizione della nuova e discussa Coppa Davis, rivoluzionata da Piqué, è quasi giunta al termine tra tante polemiche e qualche apprezzamento. Uno dei principali problemi di questa settomana, sia per il pubblico ma soprattutto per gli spettatori, è stato quello degli orari. Spesso i match sono finiti a notte inoltrata, costringendo i giocatori a ritornare in campo il giorno dopo senza aver recuperato le energie.
Javier Alonso, amministratore delegato di Kosmos, è a conoscenza del fatto: “Non c’è tempo da perdere, abbiamo avuto alcuni di problemi che non avevamo previsto come quello degli orari, ma credo che pian piano le cose siano andate nel verso giusto. Faremo il possibile per evitare questo disagio ai giocatori e al pubblico e se sarà necessaria qualche modifica del regolamento, la prenderemo. Non cambieremo la formula, ma cercheremo di costruire alla Caja Magica un quarto stadio, magari da due-tremila posti, per distribuire meglio i match nell’arco della giornata”.
Delle modifiche probabilmente ci saranno, ma non cambierà il sistema a gironi che abbiamo visto questa settimana. Gli organizzatori, a differenza di molti tifosi, sembrano soddisfatti: “Quando le squadre sono arrivate e hanno visto quello che siamo riusciti a fare in poco tempo sono stati contenti. Ci tengono a vincere per la loro squadra e adesso c’è anche l’aspetto economico, che non è secondario. Ci sono dei premi sia per loro che per le rispettive federazioni”.
Siamo arrivati alla fine di novembre e i giocatori che prendono parte alla Coppa Davis non hanno ancora iniziato l’off season, sebbene manchi poco più di un mese all’inizio della prossima stagione. Questo potrebbe essere un problema ed è già stato preso in considerazione dai responsabili: “Abbiamo iniziato questo discorso con Kermode e con Novak Djokovic a Londra già lo scorso anno e lo proseguiremo anche con Andrea Gaudenzi. Troveremo una soluzione per il bene dei tennisti”.
È già confermato che la prossima edizione della Davis si terrà nuovamente alla Caja Magica di Madrid, che già a maggio ospita il torneo combined, ma sono arrivate richieste di trasferimento da varie nazioni: “Vari paesi sono interessati ad ospitare la Coppa Davis: Stati Uniti, Giappone, anche il Sud America, che però in questo momento ha troppi problemi di sicurezza. Con l’ITF decideremo la prossima sede in tre o quattro mesi. L’Italia? A me Roma piace moltissimo…”.