Belgio
DAVID GOFFIN – Sulla carta l’unico giocatore della selezione belga in grado di competere con i top player, aveva la responsabilità di prendersi sulle spalle la squadra e trascinarla alle fasi finali del World Group; in una finale difficile, con talento e costanza – una vera dimostrazione di maturità – porta a termine il suo compito in maniera esemplare: rifila due secchi 3-0 a uno Tsonga in grande condizione e a un Pouille in buona forma. Un giocatore come lui in squadra è quasi sempre una sicurezza. Fra la Davis e le Finals, ha espresso due settimane di grande gioco, che non hanno avuto lieto fine non tanto per i demeriti del belga ma più che altro per circostanze sfavorevoli. Lo aspettiamo nel 2018. Voto: 8,5
STEVE DARCIS – Il 33enne 77 al mondo dimostra una certa vocazione da Davisman, portando al suo team punti decisivi per tutto il torneo e anche alcuni importanti upset (fra cui lo scalpo di Sascha Zverev). Nulla può contro giocatori di un livello ampiamente superiore al suo come i singolaristi francesi, che giocano dei match quasi perfetti, ma il suo apporto alla causa belga è fondamentale, almeno quanto quello del suo più classificato compagno Goffin. Voto: 7
BEMELMANS/DE LOORE – I doppisti del Belgio si ritrovano a fronteggiare una coppia di giocatori di talento, partendo certamente da sfavoriti. Fanno comunque la loro partita e riescono a dare un barlume di speranza alla loro squadra, ma non riescono a portare a casa un punto importante forse fuori dalla loro portata. Nel corso del tabellone i due tennisti avevano già giocato insieme, riuscendo anche a strappare un punto dalle grinfie dei fratelli Zverev. Voto: 6,5
Francia
JO-WILFRIED TSONGA – Mette fine alla sua annata con un’impennata nelle prestazioni che lo porta quasi a qualificarsi per il Masters. Mantiene quest’ottimo livello anche nelle gare a squadre. Regola Darcis in tre facili set per riportare equilibrio nel punteggio, poi resiste per un set alle logoranti geometrie di Goffin ma alla lunga finisce per soccombere al cinico schema del belga. In ogni caso un giudizio positivo per aver trascinato il suo team attraverso ultimi incontri. Voto: 8
LUCAS POUILLE – Come di norma, la continuità è il tallone d’Achille del 23enne francese, ma proprio nel momento decisivo Lucas tira fuori una partita priva di errori e distrazioni e, dopo 16 anni, riesce a riportare in Francia il trofeo con un netto 63 61 60 sul povero Steve Darcis. Precedentemente, una vittoria con Edmund e le sconfitte con Lajovic e Goffin hanno testimoniato come Pouille debba ancora migliorare molto per ottenere il suo meglio, ma quest’oggi è arrivata la conferma che, se ci riuscisse, potrebbe arrivare davvero in alto. Voto: 8,5
HERBERT/GASQUET – La mossa a sorpresa di Yannick Noah, che sacrifica la sicurezza costituita dalla premiata ditta Herbert/Mahut per guadagnare un singolarista in più, sortisce lo stesso l’effetto sperato, superando, non senza difficoltà, il tandem schierato da Van Herck. Anche Gasquet si trova in un periodo favorevole e sicuramente avrebbe dato il suo meglio in singolare, ma alla fine l’importante è vincere e questo stratagemma ha assegnato alla formazione d’oltralpe un punto, quello del sabato, di importanza strategica. Voto: 7,5