Daniil Medvedev è uno dei pretendenti più accreditati per vincere gli Us Open 2021. Reduce dal trionfo al Masters 1000 di Toronto e dalla semifinale al Masters 1000 di Cincinnati, il tennista moscovita prova a vincere a Flushing Meadows dove fino ad ora ha realizzato percorso quasi netto, lasciando un set nei quarti di finale all’ottimo olandese Botic Van de Zandschulp.
Medvedev domani sfiderà il canadese Felix Auger Aliassime per andare in finale, già raggiunta a New York nell’edizione 2019 dello Slam americano quando perse da Rafael Nadal in cinque set molto combattuti. Il numero due del mondo ha ripreso il tema, già discusso da altri giocatori negli ultimi giorni, riguardante l’assenza di Roger Federer e Rafael Nadal che ha trasmesso forti stimoli a dare il meglio di sé a tutti i partecipanti al tabellone principale.
Lo svizzero e lo spagnolo sono fermi per infortunio, mentre Novak Djokovic è intento a centrare l’obiettivo di vincere gli Us Open e conquistare il ‘Calendar Grand Slam’, cioè di mettere in fila i quattro tornei del Grande Slam nello stesso anno. Nel dopogara del match di martedì valido per l’accesso alle semifinali vinto contro Van de Zandschulp, Medvedev ha anche parlato proprio dei “Big Three” spiegando come sia inevitabilmente più facile mentalmente affrontare i grandi tornei senza avere come diretti competitor determinati assi del tennis.
“Quando Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic erano più giovani, eravamo abituati a vederli sempre almeno in semifinale. Erano i primi quattro giocatori del mondo, quindi non potevano incontrarsi prima del weekend conclusivo. Stiamo parlando dei migliori giocatori nella storia del tennis, sono assolutamente fuori da ogni logica. Personalmente sono davvero molto contento e soddisfatto di aver raggiunto le semifinali per il terzo anno consecutivo qui a New York”.
Daniil riconosce come attualmente entrare adesso nella Top 5 della classifica Atp non sia più così complicato tenendo conto del calo fisiologico accusato da Roger e Rafa e aggiunge: “Ovviamente Federer e Nadal stanno invecchiando, possono giocare meno tornei rispetto al passato e si infortunano più spesso. Prima era ancora più difficile, dato che occupavano stabilmente tre dei primi cinque posti. Gli altri giocatori avevano sicuramente meno chance di esprimere a pieno il loro talento. Dal canto mio, non mi interessa se Roger e Rafa siano o meno presenti. Voglio soltanto vincere il torneo. Naturalmente sarebbe più complesso se fossero qui e se avessero 30 anni”.
Nicola Devoto