David Ferrer dopo 6 anni fuori dalla Top 10

La stagione sulla terra rossa non ha portato a Ferrer i punti necessari a riconfermare la sua presenza in top ten. Ma il tennista di Javea non è un tipo che molla. Non per niente nel circuito è soprannominato "The Shark"

Con la sconfitta di ieri agli Internazionali di Roma contro il Lucky Looser Luca Pouille, David Ferrer esce dalla top 10 per la prima volta dall’ottobre 2010.

STAGIONE POCO BRILLANTE – Il tennista di Javea, 34 anni appena compiuti, non ha vissuto una stagione brillante in questo 2016. Agli Australian Open era stato sconfitto da Andy Murray ai quarti,a Miami era uscito ai sedicesimi e aveva rinunciato a Indian Wells per stanchezza. A  Montecarlo aveva dato forfait per un problema al piede, che poi si è ripresentato a Barcellona impedendogli di competere anche lì. A Madrid poi è uscito al terzo turno da Tomas Berdych ed ora, a Roma, è stato buttato fuori malamente dall’ennesimo ragazzino del circuito, Lucas Pouille, che l’aveva già battuto sempre quest’anno a Miami al terzo. Severo lo score questa volta 6-1 6-4.

UN GIOCATORE NORMALMENTE ECCEZIONALE – Ma forse non è neanche questo che conta, forse è solo un periodo no che può capitare a qualunque giocatore, forse ci eravamo abituati troppo bene con l’inossidabile Ferru, che pur non brillando come i fab four, lì c’era sempre, lì in top ten con una regolarità e una costanza esemplare a dimostrazione che il duro lavoro e la fatica pagano anche se non si dispone di eccezionali talenti.
Ferrer ha sempre prosperato in top ten per ben 6 stagioni e raggiungendo il suo best ranking di n.3 nel 2013 quando è anche arrivato in finale al Roland Garros. Ha vinto 24 titoli e ha contribuito alla vittoria di tre coppe Davis per la Spagna. Il tutto per un ammontare in Prize Money che si aggira sui 26 milioni di dollari. Tutto ciò ci dovrebbe raccontare che Ferrer è un giocatore incredibilmente dotato. Più basso della media dei fab four, e quindi “svantaggiato” al servizio Ferrer possiede però una risposta al servizio delle più forti della storia e infatti ha il 32% di game vinti in risposta, in più ha un’incredibile velocità in campo e consistenza di gioco- non regala niente-che gli ha fatto guadagnare nel circuito  il nomignolo di “The Shark”

L’USCITA DALLA TOP TEN – La permanenza di Ferrer in top ten però quest’anno dipendeva completamente dall’andamento della stagione sul rosso. L’anno scorso aveva infatti conquistato i quarti a Montecarlo a Madrid e al Roland Garros, le semi a Barcellona e a Roma.
Purtroppo fino ad ora, vuoi per problemi di salute o questioni legate all’età, o al fatto che il tennis sia uno sport sempre più fisico, Ferrer non è riuscito a difendere i suoi punti e questi sono fatti.
Se c’è qualcosa di sicuro su Ferrer però è che è un giocatore che non muore mai, e non mollerà facilmente. Chissà che non ne vedremo ancora di belle su questo “primo dei normali”!

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