E’ sempre protagonista la terra sudamericana a febbraio nel circuito Atp, e se la scorsa settimana abbiamo assistito alla emozionante cavalcata di Juan Ignacio Londero in quel di Cordoba, nella seconda giornata dell’Atp 250 di Buenos Aires il momento più carico di sentimenti è stato sicuramente il toccante omaggio del pubblico albiceleste e del mondo del tennis a David Ferrer. Il 36enne valenciano, all’ultima stagione nel circuito Atp, è stato infatti salutato calorosissimamente dagli spettatori e da alcune delle personalità del tennis di ieri e di oggi: prima dell’esordio nel torneo contro il tunisino Malek Jaziri, battuto poi in due set, anche Marc Lopez, Diego Schwartzman e Juan Ignacio Chela hanno voluto abbracciare David Ferrer, in quella che poteva essere la ultima apparizione sui campi di Buenos Aires.
L’OMAGGIO ARGENTINO – Pochi giorni fa, il Mutua Madrid Open ha annunciato di aver scelto David Ferrer tra le sue wild card: il Masters 1000 in terra spagnola sarà infatti l’ultimo torneo che Ferrer disputerà in carriera, passerella finale di una splendida storia, che nel circuito professionistico è iniziata per lui nell’ormai lontanissimo 2000. Ed è proprio per il ritiro ormai vicino che a Buenos Aires abbiamo assistito al primo dei momenti veramente emozionanti che avranno il loro culmine in quel di Madrid. L’iberico ha trionfato all’Argentina Open per ben tre volte in carriera, dal 2012 al 2014, e gli organizzatori, insieme a tutti i presenti ieri sul Court Guillermo Vilas, hanno voluto rendere onore al loro campione in vista dell’esordio nel torneo contro Malek Jaziri. Vecchi protagonisti del tennis argentino come Guillermo Coria e Gabriela Sabatini si sono uniti all’omaggio dell’arena per l’ex numero 3 del mondo: non sono mancati poi Diego Schwartzman e il suo connazionale Marc Lopez, incoraggiando il loro collega che su quei campi in terra rossa è stato per lungo tempo uno dei migliori al mondo e che anche ieri ha dato prova del suo grande amore per questo sport, mettendo in campo tutte le sue qualità, soprattutto mentali, che lo hanno sempre contraddistinto.
FERRU E’ SEMPRE LO STESSO – Per Ferrer, quello di Buenos Aires sarà quartultimo torneo in carriera: come da programmazione infatti, prima di Madrid il valenciano giocherà anche in quel di Acapulco e, in primavera, sulla terra di Barcellona, tutti tornei in passato vinti da “Ferru”. Il fisico purtroppo non lo sorregge più come un tempo e i continui problemi alla caviglia hanno spinto Ferrer a prendere una decisione che probabilmente pesa non poco per un professionista come lui, che avrebbe forse continuato ancora un po’ sui campi da tennis. Ieri, peraltro, il pubblico si è stretto attorno a lui, pensando che poteva trattarsi dell’ultimo match nella capitale argentina. Ma a rendere ancora più dolce la serata è stata la vittoria contro pronostico del tennista spagnolo, che ha eliminato col punteggio di 7-6(13) 6-3 il numero 8 del seeding, Malek Jaziri. David Ferrer ha vinto alla sua maniera nonostante le difficoltà, regalando lampi di quel tennis che su terra battuta lo ha portato spesso in fondo nei tornei più prestigiosi e battendo il suo avversario prima sul piano mentale e poi nel punteggio: il momento clou, in cui è venuta fuori la solidità del tennista spagnolo, è stato senz’altro il tiratissimo tie-break del primo parziale, in cui si è aggiudicato la battaglia di nervi contro il proprio avversario, arresosi per 15-13 e dopo ben sei set point annullati dal numero 149 del mondo. Il classe 1982 si è imposto poi con più agio nel secondo set, proprio uscendo rinforzato emotivamente dal successo nel primo parziale, chiudendo con un sorriso il match e concedendosi la possibilità di giocare almeno un altro match su un campo per lui importantissimo. Il prossimo ostacolo sarà il connazionale Ramos-Vinolas, con la speranza, al di là del risultato, che David Ferrer possa riuscire ad essere ancora sé stesso. Noi ci auguriamo di poter sempre vedere da qui al Masters 1000 quello spirito di gladiatore da cui ogni aspirante tennista dovrebbe imparare e che, unito al suo atteggiamento sempre rispettoso ed esemplare nei confronti dei propri avversari, lo ha reso degli anni uno dei modelli da seguire sul campo da tennis, consentendogli di spingersi spesso oltre i propri limiti senza mai perdere la propria identità.