Il quotidiano spagnolo AS, approfittando della presenza a Marbella del presidente della Federazione Internazionale del Tennis (ITF), David Haggerty, ha realizzato un’interessante intervista; la massima carica del tennis internazionale ha parlato, in modo particolare, del suo importante lavoro di miglioramento e ripensamento della Coppa Davis, una competizione che, dopo le difficoltà degli ultimi anni, merita assolutamente di tornare ad essere uno degli appuntamenti più importanti e attrattivi della stagione.
Come è ormai noto, sono sempre di più i big del circuito che decidono di non disputare questa competizione, ma è altrettanto vero che la maggior parte dei tennisti continua a considerare un onore poter rappresentare il proprio paese in una manifestazione così particolare come la Coppa Davis: “La Davis ha una grande tradizione e i grandi giocatori la vogliono vincere. Siamo costantemente in contatto con i tennisti, l’obiettivo è quello di giocare al meglio dei tre set invece di cinque. Un primo test è stato fatto per le qualificazioni dei Gruppi I e II. Un atro obiettivo è giocare solo due giorni, ma bisogna vedere come evolveranno le cose e se riusciremo ad accordarci con tutti i paesi”.
Tra le tante voci che si sono espresse sulla questione una delle più autorevoli è stata quella di Rafa Nadal; lo spagnolo, numero due del mondo, ha proposto di giocare la Coppa Davis ogni due anni, in modo da incoraggiare tutti i tennisti a partecipare senza dover stravolgere il proprio programma: “Ci sono molte idee come quelle di Rafa! Però con la Coppa Davis bisogna stare attenti. Nella sfida tra Spagna e Gran Bretagna di due settimane fa ci sono stati circa 8000 spettatori e questo spirito è piaciuto molto a tutti. È chiaro che uno dei nostri obiettivi principali è che i migliori tennisti giochino più spesso, è per questo che stiamo lavorando giorno per giorno. Un’altra opzione sarebbe quella di reintrodurre i punti per la classifica ATP”.
David Haggerty ha speso qualche parola anche per la neonata Laver Cup: “È molto bello per il tennis e per gli appassionati che nascano nuove attrazioni coma la Laver Cup, ma la Coppa Davis è una cosa totalmente diversa, i giocatori rappresentano il proprio paese. La Laver Cup ha un formato originale e interessante, ma la Davis è totalmente differente”.
Infine il presidente dell’ITF ha parlato della vicinanza delle qualificazioni alla Coppa Davis e delle finali degli Slam: “È chiaro che un tennista che gioca una finale dello Slam difficilmente riuscirà a prendere parte alla Davis. Sono le date che l’ATP ci lascia libere, ma il problema del calendario è un’altra delle questioni che vogliamo sottoporre all’organizzazione”, ha concluso l’americano.