Come da tradizione, l’ultimo Masters 1000 della stagione che va di scena a Parigi Bercy non si esime dal riservare sorprese e la giornata di ieri ne è la conferma. Se da un lato non ci si stupisce più di tanto per l’esito di alcuni match, visto il momento della stagione e tante altre discriminanti, dall’altro fa sempre un certo effetto vedere pronostici sovvertiti in maniera così clamorosa e match che terminano esattamente nella maniera opposta a quanto pronosticato. Lo sanno molto bene i colori russi, che in un colpo solo hanno subito un contraccolpo notevole, vedendo estromessi già al secondo turno – in realtà primo dato che il bye gli ha evitato un match da giocare – sia Daniil Medvedev che Karen Khachanov. Non impossibile, a dirla tutta, pronosticare la sconfitta del campione in carica del torneo, autore di un 2019 al di sotto delle aspettative, o quantomeno negativo rispetto alla passata stagione, che proprio in virtù dei tantissimi punti da difendere ed il suo momento di forma non eccezionale non arrivava troppo favorito a questa sfida. Ciò che poteva essere una motivazione extra si è rivelata in realtà un peso ed ha portato il tennista russo ad arrendersi in tre set a Jan-Lennard Struff, bravo a sfruttare le occasioni in suo favore e ad uscire vittorioso dopo circa due ore di gioco. Khachanov saluterà la Top 10 a causa di questa sconfitta e chiuderà la stagione tra la posizione numero sedici e numero diciotto.
Davvero difficile, invece, aspettarsi una tale sconfitta da parte di Medvedev, mattatore assoluto di questa seconda parte di stagione tanto da essere definito quasi imbattibile. Non era di questa opinione però Jeremy Chardy, che pur dopo aver perso il primo set, è rimasto attaccato alla partita ed ha messo a segno una delle rimonte più clamorose della sua carriera. In particolare, desta scalpore il dato riguardo le palle break in favore del russo, il quale ne ha trasformata appena una su quindici. 0/9 inoltre nel terzo parziale, che lo ha visto avere a disposizione svariate opportunità per modificare le sorti dell’incontro senza però riuscirci. Un umile Chardy, sostenuto dal caloroso pubblico parigino, riesce quindi in un’impresa che sembrava utopica, ed esaltandosi, punto dopo punto, mette momentaneamente fine al dominio di Medvedev, infliggendogli una sconfitta al primo turno che il russo non subiva da Stoccarda, quando ad eliminarlo subito fu un altro francese, Lucas Pouille. Vittoria fondamentale per Chardy, che guadagna tredici posizioni e si porta a ridosso della Top 50.
Tanta amarezza per la sconfitta di Andreas Seppi, che nonostante l’opportunità di esordire direttamente al secondo turno, entrando nel main draw come lucky loser al posto di Federer, si è arreso al moldavo Albot. Nonostante una prestazione nel complesso positiva ed un match caratterizzato da un notevole equilibrio, entrambi i tie-break sono finiti nella mani di Albot, che ha prevalso pur avendo vinto appena tre punti in più del giocatore azzurro. Due set davvero simili tra loro, quasi a specchio, con la sola differenza che l’esito finale ha premiato sempre lo stesso giocatore. Albot ha infatti servito per chiudere sul 5-3, sprecando un set point sul 6-5 ed imponendosi solo al tie-break. Nel secondo set è stato invece Seppi a garantirsi la chance di far suo il set per 6-3 ma la battuta lo ha tradito e lo ha costretto al tie-break. Nonostante un buon inizio, alla lunga Albot ha giocato meglio ed al secondo match point si è assicurato il match. Si chiude dunque il 2019 a livello Atp del nativo di Caldaro, che al massimo giocherà qualche Challenger e che comunque si confermerà stabile tra i primi 100 del mondo, garantendosi ampiamente la presenza nel main draw degli Australian Open.
In ottica Finals, vittoria molto importante per Sascha Zverev, che liquida in due set Verdasco ed approda al terzo turno. Prestazione davvero convincente del tedesco, che addirittura in meno di un’ora di gioco si sbarazza del suo avversario e fa un buon passo avanti per staccare il pass per Londra. Il settimo posto sembra ormai cosa fatta per il tennista di Amburgo, al quale potrebbe bastare già un’altra vittoria per prenotare il biglietto e volare oltremanica. Niente da fare per Verdasco, che dopo aver rapidamente perso il primo parziale per 6-1, ha provato a far di meglio nel secondo set – quantomeno per evitare un parziale altrettanto passivo – ma un break in apertura ed in uno chiusura in favore del suo avversario lo hanno condannato ad una rapida sconfitta che lo ha visto soccombere. Inarrestabile al servizio, Zverev, bravo ad annullare due palle break nel gioco d’apertura e protagonista di appena cinque punti persi con la battuta.
Infine, nei restanti incontri, vittoria importante per Dimitrov, che si libera in rimonta di Humbert e raggiunge il secondo turno dove sfiderà Goffin, in un remake della finale delle Atp Finals del 2017. Vittoria schiacciante di De Minaur ai danni di Djere, mentre il derby tra giovani statunitensi se lo aggiudica Fritz ai danni di Tiafoe. Simon è costretto ad alzare bandiera bianca dopo appena quattro giochi contro Shapovalov, che dunque arriverà riposato alla sfida con Fognini. Avanti il lucky loser Moutet, che supera Lajovic, e Kyle Edmund, che torna alla vittoria contro il qualificato Berankis.
Atp Parigi Bercy – Secondo turno
[Q] J. Chardy b. [4] D. Medvedev 46 62 64
[6] A. Zverev b. F. Verdasco 61 63
R. Albot b. [L] A. Seppi 76(5) 76(6)
J. Struff b. [8] K. Khachanov 76(5) 36 75
Atp Parigi Bercy – Primo turno
[L] C. Moutet b. D. Lajovic 64 16 63
K. Edmund b. [Q] R. Berankis 64 63
A. de Minaur b. L. Djere 61 64
T. Fritz b. F. Tiafoe 76(6) 36 64
G. Dimitrov b. [W] U. Humbert 46 61 62
D. Shapovalov b. G. Simon 22 ritiro