La sfida di Coppa Davis tra Brasile e Argentina ha regalato decisamente molte più emozioni di quanto inizialmente noi stessi ci aspettassimo, parliamo ovviamente del secondo match più lungo della storia (quello tra Leonardo Mayer vs Joao Souza durato ben 6 ore e 42 minuti) ma anche e soprattutto del ritorno in nazionale dell’argentino più amato del tennis, Juan Martin del Potro.
Quest’oggi vogliamo parlarvi proprio di lui, un campione tanto bello da vedere all’opera quanto sfortunato, un eroe moderno della racchetta, un combattente nato, uno che nella vita non si è mai piegato a quel destino troppo spesso avverso. Albert Einstein diceva “Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Vale per linsetto come per gli astri. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile”, evidentemente questo pifferaio deve avere decisamente dei conti in sospeso con Del Po.
Chi conosce solo superficialmente la sua storia, probabilmente penserà che stiamo esagerando, che gli infortuni capitano a tutti e che il nostro tono è troppo trionfalistico. Siamo invece certi, che, chi conosce realmente la sua storia, chi come noi negli anni ha gioito per le sue vittorie, ha imprecato contro quel destino crudele, che tante, forse troppe volte per una persona sola, ha deciso di far incrociare la sua vita con l’infortunio, o più semplicemente chi stima e apprezza chi nella vita non smette di crederci, beh quelli potranno decisamente capirci.
A nostro modesto avviso, ciò che rende così speciale questo campione è proprio il suo non arrendersi mai, non piegarsi alle forze avverse, nonostante tutto e tutti lui continua a crederci, a lottare, perché Del Po vuole essere l’unico artefice del proprio destino e perché infondo sa di essere più forte di quel maledettissimo pifferaio. Lui cade, si fa male, soffre ma non si arrende mai, continua a crederci ed ogni volta, ritornando, vince la sua battaglia.
Detto ciò veniamo alla notizia del giorno, durante la conferenza stampa pre-Davis gli è stato ovviamente chiesto del suo ennesimo ritorno, Del Po’ ha risposto così ” Oggi il mio sogno è quello di giocare senza dolore. Sono ancora in un periodo di riabilitazione. Sogno di alzarmi senza dover vedere il mio fisioterapista. Ogni giorno mi alzo e provo i movimenti per il polso e tutti i giorni sento dolore. Ma spero comunque di tornare a partire dal torneo di Miami o dai primi tornei primaverili, sulla terra battuta. Alla fine però a decidere sarà la mia mano”. L’argentino ha poi rivelato “In questo momento per me sarebbe meglio provare il rovescio ad una mano, ma preferisco comunque sforzarmi e giocare con il mio rovescio a due mani”.
A questo punto, che altro aggiungere se non: credici ancora Del Po, eterno eroe della racchetta, noi ti aspettiamo.