Dimitrov elimina Alcaraz con una partita splendida, ed ora a Shanghai può accadere di tutto

Non c’è più Daniil Medvedev, non c’è più Jannik Sinner, ed ora a Shanghai non c’è più neanche Carlos Alcaraz. Il numero 2 del mondo, e testa di serie numero 1 vista l’assenza di Djokovic, è stato eliminato in rimonta agli ottavi di finale del penultimo Masters 1000 dell’anno da un Grigor Dimitrov dei giorni migliori. 5-7 6-2 6-4 il punteggio con cui il bulgaro ha battuto per la prima volta dopo tre sconfitte (non aveva mai vinto neanche un set) lo spagnolo, per il suo successo più prestigioso da Indian Wells 2021 su Medvedev, allora numero 1 del ranking.

Come sia capace di giocare Dimitrov lo si sa da tempo, ma l’aspetto che ha sorpreso di più quest’oggi è una grande cattiveria agonistica, una gran determinazione, e la capacità di non scoraggiarsi mai. Già perché il numero 18 del seeding ha giocato dal primo all’ultimo punto del match nella stessa maniera, variando con lo slice di rovescio, spingendo con il dritto, non eseguendo mai due colpi di fila uno uguale all’altro, inventando e disegnando tennis. E tutto questo nel primo set non era servito a niente, perché Dimitrov lo aveva perso dopo essere stato in vantaggio 5-3. Ma la desolazione oggi non era nel vocabolario di Grigor, che imperterrito ha proseguito nel suo piano e, sicuramente aiutato da un Alcaraz non cinico, ha portato a termine la rimonta, non fallendo neanche nel momento di chiudere la partita, dove spesso in carriera aveva tremato. Ai quarti di finale Dimitrov sfiderà Nicolas Jarry, che per 6-3 5-7 6-3 ha superato Diego Schwartzman.

Il giocatore con la classifica più alta rimane la testa di serie numero 5 Andrey Rublev, che con il punteggio di 7-5 7-5 ha battuto Tommy Paul. Buona partita da parte del tennista russo, mentre lo statunitense è mancato nei momenti più importanti. Rublev è ora atteso dalla rivincita del match giocato a Pechino con Ugo Humbert, vinto da quest’ultimo, che con un netto 6-1 6-2 ha sconfitto J.J. Wolf, giustiziere di Matteo Arnaldi.