Dimitrov ha discrete aspettative da questa stagione sull’erba, sebbene i primi risultati non siano stati eccellenti (ha appena perso da Janowicz a Stoccarda). Il bulgaro difende appena 90 punti in questo periodo della stagione, frutto del terzo turno a Wimbledon dello scorso anno (perse da Steve Johnson), mentre gli altri tornei sul verde andarono malissimo, con due eliminazioni al primo turno.
ERBA FRESCA – Novanta punti sono gli stessi che separano Grigor dalla posizione numero 10 in classifica, attualmente occupata dal campioncino Zverev. Una buona stagione sull’erba significherebbe quindi rientrare nella top 10, e avvicinarsi all’obiettivo delle World Tour Finals londinesi. «Adoro la stagione sull’erba» ha recentemente dichiarato il bulgaro ad un’intervista per l’ATP «Purtroppo ci sono pochi tornei, mi piacerebbe che questa parte della stagione durasse di più. Peraltro, ogni tappeto erboso ha una sua particolarità, a seconda della quantità di erba sono più o meno veloci, il rimbalzo è più o meno alto. Richiede una certa capacità di adattamento e flessibilità per un utilizzo maggiore del serve&volley».
STAGIONE LUCI E OMBRE – Dichiarazioni di rito, senza dubbio, che però non mettono in dubbio quanto Dimitrov sia consapevole dell’importanza di questa parte della stagione per lui adesso. Annata che finora è stata abbastanza controversa per il bulgaro: dopo una grande partenza, con ottimi risultati in Australia culminati con la semifinale a Melbourne, il segmento sulla terra rossa è stato piuttosto deludente. L’attuale numero 12 al mondo se ne è reso conto: «Ho giocato un tennis incredibile ad inizio stagione. Mentre so di essere andato male sulla terra. Avrei dovuto e potuto fare meglio, adesso ho bisogno di rimettere a posto alcune cose per tornare a vincere, anche perché questi primi mesi sono stati impegnativi, sia dal lato fisico che dal lato mentale. Un passaggio a vuoto ci può stare ed era quasi prevedibile. Ora mi sento sulla strada giusta per tornare ad esprimermi ad alti livelli». Scopo finale è indubbiamente Londra a fine anno: «Entrare a Londra sarebbe fantastico. Tutti sognano di essere protagonisti di un tale evento. Ma nessuno ti regala niente e dipenderà solo dai miei risultati. E l’erba deve aiutarmi a fare un bel passo in avanti». C’è da lavorare ancora Grigor, ma l’obiettivo non è così lontano.