Dirk Hordoff: “Wimbledon non verrà disputato e nemmeno il Roland Garros”

Il presidente della federtennis tedesca è convinto che il torneo di Wimbledon non si disputerà e stessa sorte toccherà al Roland Garros

Il presidente della Federtennis tedesca è convinto che manchi solo la pubblica ufficialità, ma che a Londra hanno già deciso che il torneo di Wimbledon quest’anno non si disputerà.

Dirk Hordoff non è nuovo a dichiarazioni al fulmicotone, qualche tempo fa si era scagliato pesantemente contro ITF e il Transition Tour, condannando le modalità di selezione dei tornei e le spese introdotte per parteciparvi.

Novak Djokovic Wimbledon

“La stagione su erba sarà annullata, mercoledì si attende la dichiarazione ufficiale non è una voce di corridoio. E’ l’unica decisione possibile, puoi anche giocare il Roland Garros a settembre-ottobre, non puoi farlo per Wimbledon, troppo umido in più si sta ancora discutendo se sarà possibile iniziare a giocare ad ottobre.”

Se state valutando di giocare ad ottobre come farà quindi il Roland Garros?

“ATP e WTA son stati molto chiari, le modalità dell’organizzazione del Roland Garros sono state inaccettabili, Wimbledon e UsOpen si sono uniti ad ATP contro l’iniziativa presa dai francesi. Sia chiaro nessuno ce l’ha con loro, è un torneo molto importante se ci sarà la possibilità di giocare saremo tutti contenti, ma il loro modo di annunciare la loro decisione, l’assenza di una data del torneo di qualificazione, se tutti agiamo così il tennis è morto.”

Hordoff poi rincara la dose, trovando un colpevole preciso per questa situazione ed è il presidente della federazione tennistica francese.

“La linea scelta a Parigi non è tipica francese, la loro cultura si basa sulla solidarietà e unit, questo è il modo di agire di Bernard Giudicelli, e lo trovo disgustoso sia per il tennis che per la Francia. Sono convinto si sia fatto prendere dal panico a causa delle imminenti elezioni  per la presidenza della federazione del 2021. Ha cercato di portarsi in vantaggio sul suo diretto avversario Gilles Moretton, l’idea al momento è di provare a disputare il torneo ad ottobre con una breve stagione su terra prima.”

ATP ha minacciato di togliere i punti al Roland Garros, lo farà?

“Non è solo una minaccia, hanno comunicato a FFT e Roland Garros l’intenzione di non assegnargli punti se continueranno nella loro iniziativa, e la decisione varrà anche per il prossimo anno. Non mi piacciono le guerre, ma in questa situazione l’unica cosa da fare è combattere, ed è folle perché al momento si deve pensare solamente a sconfiggere il virus, salvaguardare la salute delle persone, dovremmo smetterla con questi giochi di potere all’interno dell’organizzazione. Andrea Gaudenzi sta cercando di metter tutti d’accordo, la soluzione migliore per il bene del tennis, ma non penso ci si debba preoccupare per lui, è molto forte e sa gestire benissimo la situazione Roland Garros.”

E’ chiaro che lei vede in Giudicelli il responsabile principale della situazione.

“Bernard sa di aver commesso un grosso errore, non ha supporto dalla sua parte. Sperava nell’ITF, ha eliminato le qualificazioni per dar un contentino al presidente della federazione David Haggerty e alla sua Davis Cup ma le cose non funzionano così. Ho parlato con un dirigente che mi ha detto che questa scelta sarà la sua Waterloo. Prima di annunciare la sua mossa aveva avuto una conference call con il mangement di ATP e WTA e penso ci fossa anche Haggerty e tutti gli hanno detto che non poteva fare una cosa del genere, che si sarebbe trovata una soluzione ma insieme e mentre discutevano ha mandato on line la sua scelta. A quel punto il CEO di WTA Steve Simon gli ha urlato contro dicendogli che il torneo merita il rispetto di tutti, e che tutti vogliono che si svolga ma non si può scegliere in questo modo al primo che arriva meglio alloggia.”

Secondo lei a Parigi hanno la forza per vincere questo braccio di ferro?

“La FFT è consapevole della situazione, sa di avere tutti contro organizzazioni e giocatori, non ha chance di vincere questa battaglia. Ribadisco che il modus operandi di Giudicelli non rispecchia i francesi, dobbiam avere rispetto reciproco, esser coscienti che siamo parte di una comunità e non pensare solo ai propri interessi.”

Andrea Gaudenzi

Con queste premesse come immagina il resto della stagione?

“Gaudenzi ha ribadito più volte che i tornei più importanti sono quelli dello Slam, facciamo il possibile per farli giocare, seguono poi i Master 1000, ma al momento non sappiamo quando potremo riprendere e se giocheremo ancora nel 2020. A mio parere se non si trova una cura, la stagione è finita, non è possibile immaginare giocatori, staff, addetti ai lavori e tifosi viaggiare da una parte all’altra del globo. Al momento la priorità è un’altra vedremo a New York a settembre che situazione avremo, personalmente non ho buone sensazioni. Si potrebbe sperare ad una stagione su terra nelle date successive a New York ma è impossibile al momento sapere come andranno le cose.”

Economicamente il tennis è in pericolo?

“Dal punto di vista economico il mondo intero è in pericolo, attualmente non sappiamo il danno che lascerà questa situazione, non penso che un giocatore in top 100 abbia problemi da quel punto di vista. Magari si dovrà comprare un’utilitaria al posto di un auto di lusso, ma non avranno problemi seri. Da dieci anni a questa parte i prize money sono in continuo aumento. Quando  Reiner Schuettler, nove anni fa ha disputato il suo ultimo Roland Garros ha intascato 13000 €, attualmente il premi o più basso varia dai 40000 a 50000 €. Potranno esserci problemi con alcune aziende che non vorranno più sponsorizzare i tornei ma pensare al benessere dei propri dipendenti, l’ec0nomia del tennis cambierà dopo questa crisi ma non so come.”

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