Djokovic-Berrettini:appuntamento con la storia

La finale di oggi pomeriggio sul campo centrale di Wimbledon ha un valore storico per entrambi i giocatori.

In caso di vittoria di Berrettini, debuttante sul palcoscenico di una finale slam, l’azzurro diventerebbe il primo italiano a vincere il torneo più famoso del circuito; al contrario se Djokovic confermasse il titolo vinto nel 2019, raggiungerebbe a quota 20 slam la coppia Federer-Nadal.

L’azzurro ha giocato un ottimo torneo, dimostrandosi solidissimo nei suoi colpi migliori, servizio e dritto, solo contro Auger-Aliassime ha faticato nello scambio quando il  canadese è riuscito ad arginare il suo servizio.

In semifinale contro il polacco Hurkacz ha dominato i primi due set, complice una grande apatia dell’avversario, che si è svegliato nel terzo parziale.
Berrettini è stato bravo però a non perdere il filo del gioco e chiudere in quattro set.

Il servizio è l’arma che gli ha procurato più punti in questo torneo, solo contro Ivanshka è stato sotto i 10 ace per il resto ha toccato sempre la soglia dei 20 ace, dovrà cercare di sfruttare al massimo questa arma per giocarsi le sue chances.

Novak Djokovic arriva in finale rispettando il pronostico che lo vedeva come uno dei grandi favoriti del torneo, ha perso un set all’esordio contro Draper poi è sembrato gestire sempre agevolmente gli altri incontri.

In semifinale contro Shapovalov ha gestito le folate del canadese, che ha giocato un gran torneo, dimostrandosi chirurgico a sfruttare le occasioni più importanti dell’incontro.

Dovrà sicuramente aumentare la percentuale con la prima di servizio che è mancata negli ultimi incontri, cercando di leggere al meglio le cannonate di Berrettini.

Chi ha più pressione dei due?

Difficile dirlo, il serbo ha di fronte un traguardo importante, ma essendo la 30ima finale slam, si è già trovato in situazioni di forte pressione, per non parlare poi dell’ultimo Wimbledon due anni fa.

Matteo ha tutto da guadagnare, ma dovrà esser bravo a gestire l’emozione di una finale slam.

 

Alex Bisi

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