In seguito alla sconfitta subita da Medvedev nel secondo impegno del Gruppo Tokyo 1970 valido per la qualificazione alle semifinali delle Atp Finals, Noavk Djokovic si è soffermato su uno dei temi più caldi di questi giorni, quello relativo ad uno suo possibile rientro nel Player Council dell’Atp.
Il serbo, visibilmente infastidito dalle voci circolate nelle ore precedenti al match della fase a gironi della competizione, ha chiarito alcuni aspetti della querelle: “Non è vero che ho fatto richiesta per rientrare nel Consiglio Atp. Sono stato nominato dai giocatori che è una cosa diversa. Né io né Vasek Pospisil abbiamo corso per essere eletti nel Player Council, però siamo stati entrambi indicati da un vasto gruppo di tennisti. Poter rappresentare i tuoi colleghi è un onore e una responsabilità. Io non vedo alcun conflitto nell’essere parte della PTPA e del Player Council Atp. Non lo vedevo ad agosto quando ho fondato la PTPA, non lo vedo adesso. Per questo abbiamo accettato la nomina“.
L’attuale n. 1 del mondo esprime il suo pensiero anche in merito alla scelta dell’Atp di approvare una regola particolare che non permette di far parte contemporaneamente del Consiglio Atp e di qualsiasi altra associazione collaterale: “La notte scorsa c’è stata l’approvazione della normativa da parte del board Atp, il che è frustrante perché a essere onesto non sono stato informato da nessuno sull’argomento. Come ho sempre detto, non voglio ci siano problemi tra Atp e PTPA. Quest’ultima è stata fondata perché vengano rispettati al 100% i diritti dei giocatori, diritti che tanti firmatari, non contenti della gestione dell’Atp e soprattutto con ranking basso, vorrebbero avere. Ora è chiaro: con la nuova regola è chiaro il messaggio dell’Atp: non vogliono la PTPA nel sistema e soprattutto non vogliono che un giocatore sia impegnato in entrambe le associazioni“.